Ricciardi: Le scuole saranno riaperte
Salgono i contagi: riusciranno le scuole a riaprire in sicurezza?
“Le scuole saranno riaperte e vanno riaperte c’è lo sforzo da parte di tutti per riaprirle. Per farlo in sicurezza dobbiamo limitare la circolazione del Covid al di fuori e attivare all’interno delle scuole dei protocolli molto rigorosi come in Danimarca e Cina. Non dobbiamo fare come Francia e Israele che hanno riaperto senza cautele” con successivi contagi diffusi a macchia di leopardo. Lo ha detto Walter Ricciardi, presidente della World Federation of Public Health Associations (Wfpha) e consigliere del ministro della Salute, al suo arrivo a Rimini dove oggi interverrà al Meeting. “Abbiamo basato le decisioni sulle evidenze scientifiche. Sono state decisioni coraggiose quando alcuni consideravano l’epidemia solo un fatto italiano. Siamo stati il primo Paese europeo ad attuare il lockdown”, ha ricordato Ricciardi. Quanto al virus nel resto del mondo, il consigliere del ministro della Salute ha dichiarato che “il rapporto di amicizia tra Italia e Germania ha fatto in modo che quest’ultima si muovesse bene per evitare le nostre conseguenze. La Spagna ha invece ignorato questi messaggi”. “Oggi – ha aggiunto Ricciardi – si parla di seconda ondata, ma non abbiamo ancora finito la prima. È solo appiattita. Fino a quando non debelleremo il Covid con un vaccino o una terapia – ha avvertito – c’è bisogno di misure come mascherine, distanziamento e igiene accurata di mani e ambienti”. In merito alla crescita dei contagi Ricciardi ha affermato che “i focolai in Italia sono più o meno mille. Non è una situazione fuori controllo. Chiaro che se diventassero 2 o 3mila sarà difficile controllarli”.
“Per troppo tempo abbiamo pensato solo al nostro conto economico e al debito che non volevamo lasciare alle future generazioni. Abbiamo avuto paura di investire in ambiti strategici per la vita e la salute e quando è arrivato il Covid non eravamo pronti per affrontarlo”. È questa la lezione che arriva dalla crisi sanitaria provocata dal Covid-19, secondo Domenico Arcuri, amministratore delegato Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Intervenendo all’incontro “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”, Arcuri ha spiegato che “la pandemia non è un fenomeno, circoscritto nel tempo e nello spazio. Il mondo è stato abituato a confrontarsi con eventi terribili che durano poco, come i terremoti. Ma il Covid-19 non è un evento, è un flusso che non ha confini territoriali e temporali e produce effetti diversi ogni giorno. Un flusso imprevedibile”. Arcuri ha chiesto “responsabilità”: “Dobbiamo continuare a seguire le regole. Dobbiamo trovare un equilibrio tra continuare a vivere una vita normale, goderci la libertà ritrovata dopo mesi di lontananza e restrizioni, e rispettare il più possibile tutte le precauzioni, per non rivivere quelle drammatiche nottate di marzo e aprile”. Il virus andrà via “solo quando saranno disponibili vaccini distribuiti a un prezzo molto basso o pari a zero”. Allo stesso tempo, però, continua Arcuri, “dobbiamo tornare a vivere, a lavorare, tornare anche sui banchi di scuola. La riapertura degli istituti, infatti, non è necessaria solo per il fine dell’istruzione, ma anche perché è il primo ritorno collettivo alla normalità”.