Pensioni: verso uno scontro governo-sindacati
Nulla di fatto nell'incontro di ieri a Palazzo Chigi tra il premier Draghi e i segretari delle sigle confederali sulle misure per il superamento di "Quota 100"
Nulla di fa fatto nell’incontro tra Governo e Sindacati sulla legge di Bilancio in cui dovrebbero essere previsti anche i meccanismi per il superamento di “Quota 100” in scadenza il31 dicembre. Le agenzie di stampa uscite al termine del confronto hanno parlato di clima particolarmente teso quando il confronto si è incentrato sul nodo pensioni, con posizioni talmente distanti da rendere improbabile un’intesa a breve.
"L'incontro non è andato bene": Sulle pensioni ci sono "solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria. Il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate". Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sulla manovra.
"Intanto abbiamo posto una questione di metodo. Questa legge di Stabilità rischia di andare avanti con grandi insufficienze e squilibri, per effetto del mancato dialogo e confronto con le parti sociali". Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sulla manovra: "Nel merito ci sono luci e ombre", ma le risorse sono "largamente insufficienti" sia per le pensioni, che per gli ammortizzatori sociali e per la non autosufficienza, dice Sbarra confermando che "nelle prossime ore decideremo come dare luogo alla mobilitazione" unitaria dei sindacati.
"Se giovedì il governo confermerà questa impostazione nei prossimi giorni valuteremo iniziative unitarie di mobilitazione". Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini dopo l'incontro a Palazzo Chigi sulla manovra, rispondendo a chi chiede se il sindacato stia valutando anche lo sciopero generale. "E' chiaro quello che ci siamo detti stasera, nessuno può dire che non ha capito", ha detto. "Se poi vorranno confrontarsi con noi siamo pronti a farlo giorno e notte, ma se non dovesse avvenire valuteremo quello che il governo fa e decideremo le iniziative di mobilitazione più adatte".
41 anni di contributi e 62 anni d'età. E', invece, la proposta che la Lega avrebbe avanzato al governo, nell'ambito del confronto sulle pensioni in legge di bilancio. Si tratterebbe in sostanza di Quota 41, ma con un limite minimo d'età di 62 anni.
Subito il finanziamento del fondo ad hoc per il taglio delle tasse. E solo in un secondo momento, probabilmente durante l'iter in Parlamento (o in extremis con un decreto successivo) il dettaglio delle misure: sarebbe questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti, l'orientamento del governo. I tempi sarebbero troppo stretti, viene spiegato, per raggiungere un'intesa prima del varo della manovra, previsto giovedì. Quindi si procederebbe a stanziare nell'articolato della legge di Bilancio i sei miliardi aggiuntivi, che porteranno ad 8 le risorse disponibili per il 2021, lasciando più tempo per chiudere l'accordo sulle misure.
Con la legge di bilancio dovrebbe arrivare la proroga di Opzione Donna e l'estensione dell'Ape social ad altre categorie di lavoratori gravosi. Lo si apprende da fonti di governo, a margine delle riunioni in corso in queste ore sulla manovra. Il ripristino dello strumento per l'anticipo della pensione delle donne e l'ampliamento dell'Ape social sono tra le proposte del ministro del Lavoro Andrea Orlando, sostenute dalla gran parte dei partiti della maggioranza.