Nuovi fondi per le Sale
Nella Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio sono stati approvati due decreti ministeriali importanti per lo sviluppo del cinema nel nostro paese
Nella Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio sono stati approvati due decreti ministeriali (art. 25, contributi automatici, e 27, promozione) e un decreto della presidenza del consiglio (art. 28, fondo straordinario per l’esercizio) importanti per lo sviluppo del cinema nel nostro paese. Si tratta di provvedimenti attuativi della Legge che ha riformato il settore (numero 220/2016) su cui la Conferenza delle Regioni ebbe già modo di esprimersi.
"E’ un fatto positivo - ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che ha ringraziato l’assessore del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, coordinatore della Commissione beni e attività culturali per l’ottimo lavoro – perché con questi decreti si mobilitano complessivamente risorse pari a 400 milioni di euro destinati all’erogazione di contributi per il sostegno alle imprese, alla promozione e diffusione della cultura cinematografica, e per il potenziamento delle sale cinematografiche”.
“Le regioni – ha spiegato Torrenti – hanno dato il proprio contributo proponendo modifiche migliorative, in buona sostanza accolte dal ministero. C’è quindi molta soddisfazione sia per la condivisione e l’accoglimento delle istanze presentate che in generale per l’adozione di questi decreti che di fatto mettono in moto il finanziamento del sistema. Si tratta peraltro di provvedimenti che consentono anche di intervenire su questioni specifiche e delicate quali le sale storiche, consentendone la riapertura, e prevedendo la possibilità di finanziare con risorse a fondo perduto fino ad un massimo di 1.750.000 sia i monosala che i multisala a due e tre schermi”. Con riferimento all’art. 27, la Conferenza Unificata ha in particolare proposto un incremento dell’importo per le sale della comunità e i cinecircoli, mentre sull’art. 28 ha proposto di modificare le percentuali di riparto del budget annuo complessivo tra le diverse tipologie di intervento , di diversificare l’acceleratore per gli interventi su micro e piccole imprese di esercizio e di aumentare di costo eleggibile per gli interventi sulle sale storiche”.