Morte nella domenica della ripartenza
Sono quindici le vittime dell'incidente alla funivia del Mottarone, sul versante piemontese del lago Maggiore. Il cordoglio del Presidente della Repubblica e del premier Mario Draghi. La vicinanza alle famiglie delle vittime del vescovo di Novara mons. Franco Giulio Brambilla
Doveva essere una domenica di festa, della ritrovata possibilità di tornare alla spensieratezza, dopo i lunghi mesi delle restrizioni da Covid è invece si è trasformata in una tragedia che ha fatto calare su tutto il Paese un’ombra di tristezza. La funivia del Mottarone, che dal versante piemontese del lago Maggiore sale fino ai 1.491 metri del monte che le dà il nome, nella mattinata di ieri è precipitata al suolo e in un attimo le speranze e i sorrisi delle quindici persone all'interno della cabina sono svanite. Tredici persone sono morte sul colpo, tra cui un bimbo di due anni, mentre un altro di nove è morto all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dove è ricoverato in prognosi riservata l'unico superstite, un piccolo di 5 anni. Chi ha assistito alla tragedia racconta di avere prima avvertito come un sibilo, poi un boato seguito da un botto, meno forte."Pensavamo all'estate e alla zona bianca. Siamo distrutti", è stato il commento del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, che non è riuscito a trattenere le lacrime.
Sull'incidente la procura di Verbania ha aperto una inchiesta e il ministero delle Infrastrutture ha istituito una commissione ispettiva. "L'area è stata posta sotto sequestro, tutto dovrà essere oggetto di verifica", spiega il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, che al momento ipotizza i reati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. "Ai motivi pensiamo da domani, quello di adesso è il momento del dolore - dice la sindaca di Stresa, Marcella Severino - quello che doveva essere un giorno di ripresa si è trasformato in un bruttissimo momento per la nostra comunità e per tutta l'Italia". La prima cittadina ha raggiunto la cima del Mottarone all'ora di pranzo, subito dopo l'allarme. "E' stato devastante - osserva - vedere le persone sparse intorno alla cabina" accartocciata dopo un volo di una ventina di metri: la funivia si è schiantata al suolo e ha iniziato a rotolare verso valle, finendo la sua corsa contro alcuni alberi.
L'incidente si è verificato a pochi metri dell'arrivo, in corrispondenza dell'ultimo pilone. Secondo una prima ricostruzione ad avere ceduto è stato il cavo di traino.La tragedia ha colpito cinque famiglie, tre residenti in Lombardia, una in Emilia-Romagna e una in Calabria. Una famiglia, residente a Pavia, era di origine israeliana e l'unico sopravvissuto è il loro bambino. Tra le vittime anche un 23enne nato in Iran ma residente a Damiante, in Calabria.
Giovani e giovanissimi partiti per un'escursione sul monte che si affaccia su due laghi, il Maggiore e d'Orta. Dopo la chiusura tra il 2014 e il 2016, quattro anni fa la funivia, di proprietà del Comune di Stresa, ma gestita da una società privata, era stata sottoposta a importanti interventi di riqualificazione. Da allora la manutenzione era stata sempre effettuata, come assicura l'avvocato milanese della società che gestisce l'impianto. "L'ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato nel novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità", ha dichiarato Anton Seeber, presidente di Leitner, azienda di Vipiteno che si occupava della manutenzione dell'impianto.
"Il tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone suscita profondo dolore per le vittime e grande apprensione per quanti stanno lottando in queste ore per la vita. Esprimo alle famiglie colpite e alle comunità in lutto la partecipazione di tutta l'Italia. A questi sentimenti si affianca il richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone". Queste le parole di cordoglio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato a una nota diffusa dal Quirinale. Sentimenti analoghi sono stati espressi dal premier Mario Draghi: "Ho appreso con profondo dolore la notizia del tragico incidente della funivia Stresa - Mottarone. Esprimo il cordoglio di tutto il Governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari".
“Auspico che i responsabili amministrativi e tecnici abbiano sempre una rigorosa attenzione, usando ogni mezzo possibile a loro disposizione, affinché mai più accadano avvenimenti così tragici. Mi unisco anche alla preoccupazione di tutti gli operatori del settore, perché l’accoglienza dei turisti e dei locali sia garantita con la migliore sicurezza”. Queste, invece, sono le parole di mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, nel messaggio di cordoglio alla diocesi a seguito del tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone. “Ho appreso con profondo sgomento la notizia del drammatico e gravissimo incidente”, ha aggiunto il Vescovo, che ha coinvolto “un numero molto alto di vittime, che stavano vivendo una giornata di ritrovata serenità e normalità, godendo delle bellezze del nostro territorio, dopo i mesi di restrizioni dovute alla pandemia”. “Invito tutte le comunità cristiane della diocesi a partecipare al grande dolore delle famiglie coinvolte. Su di loro, nel giorno di Pentecoste – ha concluso mons. Brambilla -, invoco lo Spirito Santo Consolatore perché dia forza in questo momento di lutto e di prova”.