lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Roma
di REDAZIONE 30 mar 2017 07:56

Minori non accompagnati: una nuova legge

Con il via libera della Camera il ddl sulle disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati diventa legge dello Stato. La soddisfazione della Fondazione Migrantes e di tante altre associazioni

Dalle procedure per l’identificazione e l’accertamento dell’età agli standard dell’accoglienza, dalla promozione dell’affido familiare alla figura del tutore, dalle cure sanitarie all’accesso all’istruzione. Con 375 sì e 13 no l'aula della Camera ha approvato ieri  il ddl sulle disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati. Il provvedimento, in terza lettura a Montecitorio, non ha subito ulteriori modifiche e, dunque, è legge. Nel primo articolo si stabilisce che “i minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell'Unione europea”. Per la prima volta vengono disciplinate per legge le modalità e le procedure di accertamento dell’età e di identificazione, garantendone l’uniformità a livello nazionale. Viene garantita inoltre maggiore assistenza, prevedendo presenza di mediatori culturali durante tutta la procedura. Viene regolato il sistema di accoglienza integrato tra strutture di prima accoglienza dedicate esclusivamente ai minori, all’interno delle quali i minori possono risiedere non più di 30 giorni, e sistema di protezione per richiedenti asilo e minori non accompagnati (Sprar), con strutture diffuse su tutto il territorio nazionale, che la legge estende ai minori stranieri non accompagnati. Viene poi attivata una banca dati nazionale dove confluisce la “cartella sociale” del minore, che lo accompagnerà durante il suo percorso). Viene prevista per tutti la necessità di svolgere indagini familiari da parte delle Autorità competenti nel superiore interesse del minore e vengono disciplinate le modalità di comunicazione degli esiti delle indagini sia al minore che al tutore. La competenza sul rimpatrio assistito passa inoltre da un organo amministrativo, la Direzione Generale dell’immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Tribunale per i minorenni, organo costituzionalmente dedicato alla determinazione dell’interesse del minore. Spariscono i permessi di soggiorno utilizzati per consuetudine o mai utilizzati, come ad esempio il permesso di soggiorno per affidamento, attesa affidamento, integrazione del minore, e si fa invece più semplicemente riferimento ai soli permessi di soggiorno per minore età e per motivi familiari, qualora il minore non accompagnato sia sottoposto a tutela o sia in affidamento. Il minore potrà richiedere direttamente il permesso di soggiorno alla questura competente, anche in assenza della nomina del tutore.

La legge promuove poi lo sviluppo dell’affido familiare come strada prioritaria di accoglienza rispetto alle strutture. Sono previste maggiori tutele per il diritto all’istruzione e alla salute, con misure che superano gli impedimenti burocratici che negli anni non hanno consentito ai minori non accompagnati di esercitare in pieno questi diritti, come ad esempio la possibilità di procedere all’iscrizione al servizio sanitario nazionale, anche prima della nomina del tutore e l’attivazione di specifiche convenzioni per l’apprendistato, nonché la possibilità di acquisire i titoli conclusivi dei corsi di studio, anche quando, al compimento della maggiore età, non si possieda un permesso di soggiorno. Viene prevista infine la possibilità, esercitata ad oggi sulla base di un vecchio Regio Decreto, di supportare il neomaggiorenne fino ai 21 anni di età qualora necessiti di un percorso più lungo di integrazione in Italia. Per la prima volta sono sanciti anche per i minori stranieri non accompagnati il “diritto all’ascolto” nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano e il diritto all’assistenza legale, avvalendosi, in base alla normativa vigente, del gratuito patrocinio a spese dello Stato. “L’approvazione della nuova legge sui minori non accompagnati è un importante passo avanti nella tutela di uno dei tasselli più fragili di un mondo in fuga, come sottolineato da Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2017″. È questo il commento di mons. Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, sull’approvazione della legge. Dal 2014 a oggi, prosegue Perego, “sono stati oltre 50mila i minori non accompagnati sbarcati sulle nostre coste, che, troppe volte, non hanno ottenuto una immediata tutela e protezione in un contesto familiare, come si ricorda nel Report sull’asilo 2017 pubblicato dalla Fondazione Migrantes e dedicato in particolare ai minori non accompagnati”. Secondo il direttore della Fondazione Migrantes, “la legge aiuta a superare, anzitutto, la precarietà e la straordinarietà – spesso in grandi centri più simili a orfanotrofi che a luoghi familiari – dell’accoglienza di minori non accompagnati, prevedendo una immediata tutela e una serie di azioni che salvaguardino ‘il superiore interesse del minore’”. “È un grande passo avanti e il risultato di un lungo percorso che ha visto tutte le organizzazioni impegnate in un’attività di advocacy istituzionale anche faticosa a tratti, ma evidentemente fruttuosa”. Questo, invece, il commento di Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana. Si tratta, ricorda Forti, di “una legge unica nel suo genere in Europa, perché restituisce dignità e ordine al sistema di tutela e di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, che mancava nel nostro Paese”.

Se, poi, si guarda alla cifre – oltre 25mila giovani arrivati in Italia lo scorso anno -, per il responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana, “non solo c’era bisogno di una legge come questa, ma era anche molto urgente”. “Finalmente l’Italia pone rimedio alla criticità dei minori non accompagnati, finora lato scuro della nostra politica di accoglienza e di umanità. Solo l’anno scorso, abbiamo accolto 26mila minori non accompagnati dei quali sfugge la sorte al punto che di sei-settemila si ignora la fine che possano aver fatto”. Lo si legge in una nota del Forum nazionale della associazioni familiari. “Con questa legge potremo senz’altro dare più certezze, le regole saranno più chiare e le competenze più definite – prosegue la nota -. Soprattutto le associazioni di volontariato che in questa fase hanno assicurato una collaborazione importante alla formulazione della legge, potranno assicurare un intervento ed una presenza sul campo che troppo sono mancati finora”. Per il Forum, “la cosa più importante è che i bambini – che, non dobbiamo mai stancarci di ripetere, sono i soggetti più deboli – non arriveranno in Italia per finire rinchiusi in centri dal sapore di lager ma saranno preferibilmente affidati da subito a famiglie o comunità adeguate a questa funzione”. Si tratta di “una legge che in sostanza fa dell’Italia un punto di riferimento a livello internazionale. E speriamo anche che possa fare scuola. “Un plauso all’approvazione di una legge che ha raccolto tanti consensi, trasversali a tutte le forze politiche”. Ad esprimerlo è Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro che ricorda anche come la sfida ora sia rappresentata dall’individuazione di strategie in grado di dar seguito ad azioni concrete e risposte, per le quali viene richiesta un’adeguata allocazione di risorse, oltre a un responsabile impegno comune.

REDAZIONE 30 mar 2017 07:56