Long Covid: effetto che rallenta le donazioni
L'Istituto Italiano della Donazione ha presentato il suo annuale rapporto in occasione del Dono Day del 4 ottobre
In occasione del Giornata mondiale del dono che ci celebra oggi, l'Istituto italiano della donazione ha presentato il suo rapporto annuale: le persone che dichiarano di aver donato risorse economiche alle associazioni ha registrato nel 2021 un netto un calo di 2,3 punti percentuali. I volontari sono scesi al 7,3% degli italiani; sono, però, aumentate le organizzazioni non profit che hanno visto crescere la raccolta fondi, con un balzo delle donazioni da aziende
A fronte di un cali delle persone che si sono dedicate al volontariato, lo scorso anno è ripresa, invece, la donazione di sangue rispetto al 2020, anche se i livelli di donazione di sangue, plasma e altri componenti non sono ancora tornati ai livelli pre-pandemici; donazione di organi e trapianti invece sono tornati ai livelli pre-Covid.
Segno negativo, secondo quanto registrato dal Rapporto, anche per le donazioni in denaro: le persone che dichiarano di aver donato risorse economiche alle associazioni ha registrato nel 2021 un netto un calo di 2,3 punti percentuali, dopo il lieve aumento registrato nel 2020 sull’onda dell’emergenza Covid.
Il volontariato ha subito nel 2021 un contraccolpo inedito, dopo aver passato quasi indenne l’anno dell’emergenza Covid. Nel 2021 invece l’attività di volontariato è calata di 2,5 punti percentuali rispetto al 2020: se nel 2019 il 9,8% degli italiani aveva svolto volontariato in associazioni e lo stesso avevano fatto nel 2020 il 9,2% degli italiani, il 2021 ha registrato un crollo di quasi due punti percentuali, portando il popolo del volontariato ad assestarsi attorno al 7,3%. Anche l’attività gratuita non in associazioni di volontariato ha registrato una battuta d’arresto nel 2021, passando al 2,1% dal 3% del 2020. Il calo è più accentuato al Nord, che pure mantiene i più alti i livelli di impegno volontario. Trasversale la diminuzione anche per genere ed età, anche se è più accentuata tra le femmine, tra i giovani di 14-19 anni (-4,6 punti percentuali) e 60-64enni (-3,5 punti percentuali).
Sono dodici su cento gli italiani che dichiarano di aver donato risorse economiche alle associazioni nel 2021: un calo di 2,3 punti percentuali rispetto al 14,3% del 2020. Tornano a crescere invece i dati relativi alle donazioni informali, che non transitano dalle organizzazioni non profit: secondo i dati rilevati da Doxa, sale al 33% la percentuale di coloro che hanno effettuato almeno una donazione di questo tipo (in ripresa dopo il lockdown ma ancora lontana dal 41% del 2019) e cala al 61%) la quota di coloro che dichiarano di non avere fatto alcun tipo di donazione.
Segnali positivi arrivano invece dalle organizzazioni non profit: l’indagine 2022 curata dall’Istituto Italiano della Donazione sull’andamento delle raccolte fondi dice che il 33% del campione ha visto un incremento di entrate totali (erano state il 20% nel 2020), a fronte del 39% che registra un decremento (furono il 53% nel 2020). Questi risultati tornano ad allinearsi con quelli degli anni precedenti alla pandemia, quando gli enti in miglioramento si erano sempre attestati tra il 35% e il 42% del totale. Risultati ancora più positivi per le entrate da raccolta fondi, in questo caso le ONP che migliorano fanno un balzo di 21 punti percentuali passando dal 25% del 2020 al 46% del 2021. La fonte di maggiori entrate è rappresentata in grande preponderanza da persone fisiche (74%), seguita poi dal 5 per mille (24%) e infine dai lasciti testamentari, che anche quest’anno si riconfermano rappresentare ancora una minima parte della raccolta fondi da privati (1%). Ben il 69% delle organizzazioni non profit dichiara che questo tipo di entrate non sono state rilevanti negli ultimi due anni.
“Si tratta di effetti che ci aspettavamo – è stato il commenta del presidente dell’Istituto italiano della donazione Stefano Tabò - perché anche il dono, come tutte le sfere della vita pubblica e privata delle persone, non può non aver subito contraccolpi dalle crisi a più livelli che stiamo vivendo”.