La scomparsa del maestro Longaretti
Mercoledì 7 giugno, all’età di 100 anni, si è spento il maestro Trento Longaretti, eccezionale interprete dell’arte italiana contemporanea che con la sua opera spesso malinconica, ma allo stesso tempo trasognata e sempre speranzosa, ha saputo interpretare con efficacia e profonda sensibilità i rovelli interiori, gli smarrimenti e le incertezze dell’uomo del XX e del XXI secolo
Nato a Treviglio il 27 settembre 1916, si era formato all’Accademia di Brera, presso la quale era stato allievo di Aldo Carpi e compagno di studi – tra gli altri – di Ennio Morlotti e Bruno Cassinari; nei tardi anni Trenta aveva frequentato gli artisti e gli intellettuali di «Corrente», tra cui in particolare Guttuso, Treccani, Birolli, Sassu e Vedova. Nel 1945, al rientro in patria dopo aver partecipato alla Seconda guerra mondiale, aveva cominciato a dedicarsi anche all’insegnamento: nel 1953, in particolare, aveva vinto il concorso nazionale per la direzione dell’Accademia Carrara di Bergamo, succedendo contestualmente ad Achille Funi nella cattedra di Pittura; avrebbe mantenuto l’incarico sino al 1978, cosicché sotto la sua guida si sono formate intere generazioni di artisti. Nel corso della sua lunghissima carriera ha esposto in tutto il mondo ed ha realizzato una notevolissima quantità di opere “murali” (affreschi, vetrate, mosaici) specialmente all’interno di chiese. Sue opere sono oggi conservate – tra le altre sedi – presso i Musei Vaticani, a Milano presso la Galleria d’Arte Moderna, la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei e il Museo della Permanente, nella Galleria Ricci Oddi di Piacenza, nella Pinacoteca Carrara di Bergamo e in tanti altri musei italiani es esteri, nonché in numerose chiese, tra cui il Duomo e la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e il Duomo di Novara.
Il maestro Longaretti era legato a Papa Paolo VI e al suo segretario Mons. Pasquale Macchi da un rapporto speciale, che è tra l’altro testimoniato dalle oltre trecento opere longarettiane oggi conservate presso la Collezione Paolo VI - arte contemporanea.
Proprio nei mesi di febbraio-marzo, la Collezione Paolo VI aveva deciso di dedicare al maestro Longaretti la prima mostra “storica” ospitata dai suoi nuovi spazi espositivi (Viandanti dell’anima. Il mondo di Trento Longaretti nelle opere della Collezione Paolo VI). In quell’occasione, il maestro Longaretti aveva onorato il museo della sua presenza, ed aveva raccontato con passione e felicissima vena narrativa il suo rapporto con Papa Paolo VI e Mons. Macchi.
La mostra del maestro Longaretti realizzata con le opere della Collezione Paolo VI è ancora visibile, fino all’11 giugno, presso il Santuario della Rocca di Sabbio Chiese: e ci sembra questo il modo migliore per ricordare un artista tanto significativo per l’arte italiana e per il nostro museo. Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Direttore, il Comitato Scientifico e l’intero staff della Collezione Paolo VI partecipano con commozione al dolore della famiglia e dell’Associazione Longaretti, ricordando il maestro con affetto, stima e profonda riconoscenza.