L'Inps e il sostegno per le famiglie del Paese
Presentati i dati su servizi e prestazioni erogati nel corso del 2021
L’Inps ha presentato quanto fatto nel 2021 per sostenere, con misure e strumenti diversi (assegni familiari, congedi parentali, bonus asilo nido, etc) le famiglie Rispetto all’anno precedente, il 2021 ha segnato una sostanziale stabilità del numero di beneficiari di assegni al nucleo familiare tra i lavoratori dipendenti del settore privato. “Per questa categoria di lavoratori, dal 1° aprile 2019, la domanda di Assegno per il Nucleo Familiare dei dipendenti privati di aziende non agricole deve essere presentata direttamente dal lavoratore all’Inps in modalità telematica – ricorda l’istituto - e questo cambiamento potrebbe aver determinato, vista la gestione diretta da parte dell’Istituto, un maggior rigore sulla concessione della prestazione”. Per le altre categorie si rileva nel 2021 una flessione del numero di beneficiari rispetto all’anno 2020 più accentuata degli anni passati.
Analizzando la distribuzione per area geografica, nel 2021, la maggior parte dei beneficiari tra i lavoratori dipendenti del settore privato e tra i lavoratori domestici si è distribuita nelle regioni del Nord, mentre le restanti tipologie si sono concentrate nel Mezzogiorno: in particolare il 76% dei beneficiari dei lavoratori agricoli si è concentrato nelle regioni del Sud dell’Italia.
L’importo medio annuo dell’assegno nel 2021 per i lavoratori agricoli è risultato pari a 1.811 euro e si è confermato più alto rispetto alle altre tipologie di lavoratori. Inoltre, l’importo medio si conferma costantemente più elevato per il genere maschile, tranne per i pensionati del settore privato per i quali risulta pari a 740 euro/anno per le donne e 524 euro/anno per gli uomini.
Nel 2021, il numero di beneficiarie di indennità di maternità tra i lavoratori dipendenti del settore privato (compresi i lavoratori agricoli), che hanno iniziato nell’anno a percepire l’indennità, si è mantenuto pressoché costante rispetto all’anno precedente, dopo che nel 2020 era fortemente diminuito rispetto al 2019 (-6,5%); in controtendenza il numero di beneficiarie tra i lavoratori parasubordinati per i quali si registra un aumento negli ultimi tre anni. Anche tra le altre categorie di lavoratori nell’ultimo anno di analisi, si sono registrate lievi variazioni rispetto all’anno precedente.
Nel 2020 e nel 2021, a causa della diffusione della pandemia da Covid-19 e in conseguenza dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole, si sono succeduti più interventi normativi che hanno introdotto i “congedi Covid-19”, destinati in alcuni casi solo ai lavoratori dipendenti, in altri anche ai lavoratori della Gestione separata e ai lavoratori autonomi.
Tra i lavoratori dipendenti, i beneficiari di congedi parentale e congedi Covid-19 sono stati circa 304mila con in media 52,5 giornate autorizzate di congedo parentale e 8,9 di congedi Covid; mentre i lavoratori autonomi che hanno beneficiato complessivamente dei congedi sono stati circa 1.400 e i lavoratori contribuenti alla Gestione separata circa 1.000.
Il 62% dei beneficiari (circa 18mila) di congedi Covid-19 dell’anno 2021 tra i lavoratori dipendenti del settore privato sono donne e risiedono al Nord; complessivamente il 19% di uomini (circa 5.300) è ricorso a questa tipologia di congedo, solo il 4% di uomini risiede nelle regioni del Centro e del Sud dell’Italia.
Per ciascuna delle tipologie di permesso esaminate, l’andamento del numero dei beneficiari, è tendenzialmente crescente fino al 2020 e sostanzialmente stabile nel 2021.
Nel prolungamento dei congedi parentali e nei congedi straordinari, c’è una prevalenza marcata di beneficiari di genere femminile pari rispettivamente al 77% e al 58%, mentre per le altre prestazioni emerge una sostanziale parità tra i due generi.
Per entrambe le tipologie di Bonus (Bonus asilo nido e delle forme di supporto presso la propria abitazione), l’Inps sottolinea che il numero di beneficiari e l’importo medio percepito sono cresciuti negli anni, anche in virtù dell’evoluzione normativa.
“Le due tipologie si differenziano sia nel numero di beneficiari sia nell’importo erogato – evidenzia l’istituto -: infatti, mentre il bonus asilo nido viene erogato in base al numero di mensilità pagate, nelle forme di supporto presso la propria abitazione è previsto un contributo annuo per i minori impossibilitati a frequentare gli asili nido”. Per l’anno 2020 si osserva un andamento particolare poiché sia il numero di beneficiari, sia il numero medio di mensilità pagate hanno subito una flessione a causa dei provvedimenti intrapresi per fronteggiare la pandemia da Covid-19, che hanno determinato la chiusura degli asili nido.