L'emergenza educativa
Coronavirus: Save the Children, 1 minore su 5 ha più difficoltà con didattica a distanza
Circa 1 minore su 5 incontra maggiori difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, quasi 1 su 10 non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana. Bambini e adolescenti che vivono ai margini, potrebbero essere lasciati indietro nell’apprendimento e nello sviluppo delle proprie capacità, con il pericolo concreto di abbandonare il loro percorso scolastico, fenomeno che riguarda già il 13,7% dei ragazzi. Questo l’allarme di Save the Children in occasione del lancio della campagna “Riscriviamo il Futuro” e di un nuovo intervento che intende raggiungere 100.000 bambine, bambini e adolescenti in 30 città in Italia. Il report include l’indagine realizzata per l’Organizzazione dall’istituto di ricerca 40 dB su un campione di oltre 1.000 bambini e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni e i loro genitori , compreso un 39,9% del totale in condizioni di fragilità socio-economica anche a causa della crisi Covid-19.
Secondo quanto emerge dal rapporto circa 1 genitore su 20 ha paura che i figli debbano ripetere l’anno, nonostante le disposizioni ministeriali lo vietino, o che possano lasciare la scuola, tassi che tra le famiglie in maggiori difficoltà economica, passano rispettivamente a quasi 1 su 10 e 1 su 12. Quasi la metà delle famiglie con maggiori fragilità (45,2%) vorrebbe “le scuole aperte tutto il giorno con attività extrascolastiche e supporto alle famiglie in difficoltà”, opzione che comunque è gradita dal 39,1% dei genitori intervistati. Sei genitori su dieci (60,3%) ritengono che i propri figli avranno bisogno di supporto quando torneranno a scuola data la perdita di apprendimento degli ultimi mesi. “Non possiamo permettere che l’epidemia di Covid-19 in pochi mesi tolga ai bambini e agli adolescenti in Italia opportunità di crescita e sviluppo – afferma Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia –. Dobbiamo agire subito per non privarli del loro futuro. L’educazione, formale e non, rappresenta per i nostri bambini l’ancora di salvezza per avere opportunità nel presente ma soprattutto per garantire la libertà di scegliere il proprio futuro, specie nei contesti più svantaggiati”.