Immigrazione: conoscere per comprenderla
La crescita dei movimenti migratori nel mondo e in Europa non accenna a diminuire. Nel 2019 il numero di migranti internazionali è aumentato attestandosi a circa 272 milioni, pari al 3,5% della popolazione mondiale. In 50 anni il numero di immigrati nel mondo è quasi quadruplicato (era pari a 84 milioni nel 1970). L’India rimane il paese con il maggior numero di emigrati all’estero (17,5 milioni), seguita da Messico e Cina (rispettivamente 11,8 e 10,7 milioni). Gli Stati Uniti, invece, sono il principale Paese di destinazione con 50,7 milioni di immigrati internazionali, seguito dall’Arabia Saudita con 13,1 e dalla Russia con 11,9. Di tutte le persone che si spostano a livello globale (272 mln), i migranti per motivi di lavoro sono stimati in un numero pari a 164 milioni. Secondo il Global Trend Report (Unhcr) la popolazione di migranti forzati, invece, ammonta a 79,5 milioni di persone, di cui 45,7 milioni di sfollati interni, 26 milioni di rifugiati (la Siria rimane al primo posto con 6,6 milioni seguita dal Venezuela con 3,7 milioni), e 4,2 milioni di richiedenti asilo. Il numero di apolidi a livello globale ammonta a 4,2 milioni (la Costa D’Avorio è al primo posto, seguita dal Bangladesh, dal Myanmar e dalla Thailandia).
Dati. Sono questi alcuni dati presenti nella 29ª edizione del Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes che sarà presentato a Brescia il 13 novembre a Brescia alle 18 sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di “Voce”, con un’attenzione particolare ai numeri italiani, che all’1 gennaio di quest’anno, secondo l’Istat quantificavano in 5.306.548 i cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia (+51.045 rispetto al 2019), con un’incidenza media sulla popolazione italiana pari all’8,8% (+0,1%). La maggiore quota, si legge nel Rapporto, è rappresentata da cittadini rumeni (1.207.919). Stando ai motivi del soggiorno, si conferma la prevalenza di quelli familiari (48,6%), seguiti da quelli lavorativi. Seguono i permessi connessi all’asilo e alla protezione internazionale (5,7%) e quelli per studio (1,5%, ma in crescita). Stando ai dati forniti dal Ministero dell’Interno, i permessi di soggiorno validi al 1° gennaio 2020 sono 3.438.707, il 61,2% dei quali rilasciato nel Nord Italia (il 36,1% nel Nord-Ovest e il 25,1% nel Nord-Est), il 24,2% nel Centro, il 10,8% nel Sud e il 3,9% nelle Isole. I cinque Paesi di provenienza prevalenti fra i titolari di permesso di soggiorno sono Marocco (circa 400mila cittadini), Albania (390mila), Cina (289mila), Ucraina (227mila) e India, che con poco meno di 160mila soggiornanti supera una nazionalità storica come le Filippine.
Italia. Interessante, per quanto rigiarda la parte italiana del Rapporto, la divisione degli immigrati presenti sul territorio nazionale per religione di appartenenza. Al 1° gennaio 2020 si stima che la maggioranza assoluta degli stranieri residenti in Italia sia di religione cristiana (54,1%), in aumento rispetto ad inizio 2019 (era 53,6%), ma ancora ad un livello inferiore rispetto al 1° gennaio 2018 (57,5%). Nel loro complesso, nel 2019 i cristiani stranieri residenti in Italia sono aumentati di 97 mila unità (+3,4%) e si attestano ad oltre 2,9 milioni di fedeli e potenziali fedeli, includendo nel conteggio anche i minori. Fra gli immigrati cristiani la maggioranza è ortodossa (29,3%, pari a 1,6 milioni di fedeli, originari soprattutto di Romania, Ucraina e Moldova), mentre più di uno su tre è cattolico (20,1%, con quasi 1,1 milioni di persone, per lo più rumeni, filippini, peruviani e albanesi). Proprio i cattolici hanno fatto registrare la crescita maggiore in termini quantitativi nel corso del 2019, con un aumento di 103mila unità.
Lettura. “Il tema della nuova edizione del Rapporto – afferma Simone Varisco di Fondazione Migrantes e curatore della ricerca che parteciperà alla presentazione di venerdi 13 novembre – fa riferimento al messaggio di papa Francesco per la 106ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. In questa edizione si è scelto, in particolare, di valorizzare una delle sei coppie di verbi/azioni proposte quest’anno dal Pontefice, conoscere per comprendere. La ricerca nelle chiavi di lettura intende perseguire proprio lo scopo di una sempre migliore conoscenza e comprensione di un fenomeno complesso quale è l’immigrazione straniera in Italia”.