Il rapporto di Caritas sulla povertà
Il 70,3% dei “nuovi poveri” di inizio pandemia non è più tornata. Ma quindi ancora un 29,7% ne ha bisogno
Dei nuovi poveri, nel 2020, il 70,3% non ha fatto più ricorso ai servizi Caritas, un dato che è segnale di speranza e di ripartenza ma dice anche che il 29,7% ancora oggi continua ad averne bisogno. Nei primi otto mesi del 2021 sono aumentati del 7,6% il numero di persone assistite dalla Caritas in Italia rispetto al 2020, anche se nel post pandemia cala l’incidenza dei nuovi poveri (37% del totale).
Nel 2021 sale al 27,7% la quota di chi vive forme di povertà croniche: più di una persona su quattro è accompagnata da lungo tempo e con regolarità dal circuito delle Caritas diocesane e parrocchiali. Questo è quanto emerge dal 20° Rapporto di Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale intitolato “Oltre l’ostacolo”, pubblicato recentemente sul loro sito.
Nel volume si scoprono anche povertà “inedite”: tra le regioni con la più alta incidenza di “nuovi poveri” si distingue la Valle d’Aosta (61,1%,) la Campania (57,0), il Lazio (52,9), la Sardegna (51,5%) e il Trentino Alto Adige (50,8%).
Inoltre, importanti sono le differenze legate all’età: per i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 34 anni le nuove povertà pesano al 57,7%. Un altro tipo di considerazione è rispetto alle condizioni abitative, per cui oltre il 60% delle persone vive in affitto, ma c’è anche chi è ospitato temporaneamente o stabilmente da amici (7,4%), chi dichiara di essere privo di un’abitazione (5,8%) o ospitato in centri di accoglienza (2,7%).
Un punto interessante del rapporto è legato agli effetti della pandemia sul turismo, con un focus su quattro aree di interesse turistico: Assisi, Ischia, Riva del Garda e Venezia. In particolare, in Italia, Assoturismo ha stimato una perdita di quasi 84 milioni di pernottamenti di turisti italiani e 157,1 milioni di turisti stranieri, con un calo degli arrivi di quasi il 62%.
Le statistiche ufficiali sulla povertà, quindi, dimostrano come, con la pandemia, ci si sia allontanati rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030.