Il lavoro c'è, ma non per i giovani
Comunicati i dati Istat sul novembre 2024. Tengono i posti di lavoro, ma la disoccupazione giovanile sale al 19.1%. In crescita anche gli inattivi
Disoccupazione ai minimi storici in Italia a novembre del 2024 con il 5,7%, la percentuale più bassa di sempre dal 2004. È questo il dato più significativo tra quelli contenuti nella nota che l’Istat ha diffuso ieri sul mondo del lavoro, una stima provvisoria mensile sugli occupati e disoccupati. Quello tratteggiato dall’Istituto di statistica è, dunque, un mercato vivace anche se sostanzialmente stazionario, visto che nel mese di riferimento (novembre 2024) ha fatto segnare una lieve flessione del -0,1% rispetto al periodo precedente. A tenere alta la percentuale degli occupati in Italia sono gli over 50, mentre schizza verso l’alto la disoccupazione giovanile (dai 15 ai 24 anni), risalita al 19,2% (+1,4%) probabilmente per la fine dei contratti estivi. Alto dato da non sottovalutare, tra i tanti riportati dalla nota Istat, è quello del numero degli inattivi, quelle persone, ciò, che non hanno un’occupazione ma nemmeno la cercano, in crescita, con velocità variabili in base al genere e all’età. A novembre 2024 rappresentavano un terzo della popolazione in età lavorativa.
Il calo dell’occupazione (-0,1%, pari a -13mila unità) coinvolge gli uomini, i dipendenti a termine e i 15-34enni; l’occupazione è invece in crescita tra le donne, i dipendenti permanenti e chi ha almeno 35 anni di età, rimanendo sostanzialmente stabile tra gli autonomi. Il tasso di occupazione risulta invariato al 62,4%.
Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-1,6%, pari a -24mila unità) per le donne e i 25-49enni, mentre aumenta nelle altre classi di età e, seppur lievemente, anche tra gli uomini. Il tasso di disoccupazione scende al 5,7% (-0,1 punti), quello giovanile sale al 19,2% (+1,4 punti).
Il numero di inattivi aumenta (+0,2%, pari a +23mila unità) per gli uomini e gli under35, diminuisce nelle altre classi d’età ed è sostanzialmente stabile tra le donne. Il tasso di inattività sale al 33,7% (+0,1 punti).
Confrontando il trimestre settembre-novembre 2024 con quello precedente (giugno-agosto), si registra un incremento nel numero di occupati dello 0,2% (+49mila unità).
La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-8,4%, pari a -136mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,9%, pari a +115mila unità).
A novembre 2024, il numero di occupati supera quello di novembre 2023 dell’1,4% (+328mila unità); l’aumento coinvolge gli uomini, le donne e chi ha almeno 35 anni di età, mentre per i 15-34enni si registra una diminuzione. Il tasso di occupazione in un anno sale di 0,5 punti percentuali.
Rispetto a novembre 2023, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-23,9%, pari a -459mila unità) e cresce quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+2,6%, pari a +323mila).
I dati Istat, dunque, possono essere così riassunti: a novembre 2024, rispetto al mese precedente, il numero di occupati in Italia è calato lievemente (-13mila unità), attestandosi a 24 milioni 65mila. La diminuzione ha coinvolto solamente i dipendenti con contrato a termine, che sono scesi a 2 milioni 652mila; sono aumentati invece i dipendenti permanenti, saliti a 16 milioni 264mila, e sono rimasti sostanzialmente stabili gli autonomi, pari a 5 milioni 149mila.
L’occupazione è in crescita rispetto a novembre 2023 (+328mila occupati) per l’aumento dei dipendenti permanenti (+500mila) e degli autonomi (+108mila), a fronte del calo dei dipendenti a termine (-280mila).
Su base mensile, il tasso di occupazione è rimasto stabile al 62,4%, quello di disoccupazione è sceso al 5,7% e il tasso di inattività è salito al 33,7%. Sui dati e sul generale ottimismo che hanno generato resta però l’ombra di quel 19,2% di disoccupazione giovanile.