lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Roma
di REDAZIONE 30 gen 2024 08:13

Il futuro dell'Ue dipende dal continente africano

Ascolta

Tenuto a Roma il primo vertice Italia-Africa

“ll nostro futuro dipende dal futuro del continente africano". Giorgia Meloni ha scelto il vertice Italia-Africa come primo appuntamento internazionale da promuovere nell'anno della presidenza del G7. E di fronte ai rappresentanti di 46 Paesi (inclusi capi di Stato e di governo) e di 25 organismi multilaterali, riuniti in Senato, ha svelato il piano Mattei: 5,5 miliardi di euro per creare una partnership "paritaria", "non predatoria", con "mutui benefici".

Una strategia appoggiata dall'Ue, con i suoi vertici presenti a Palazzo Madama. Meno univoco il messaggio arrivato dall'Unione Africana, con il presidente della Commissione Moussa Faki che ha mosso critiche a Roma per una "mancata consultazione" al momento di elaborare il piano. "Non è una scatola chiusa, ma una piattaforma programmatica aperta alla condivisione", ha chiarito in ogni caso la premier.

Dopo il pranzo d'onore al Quirinale che nella serata di domenica 28 gennaio ha aperto l’incontro, è stato scelto il Senato per ospitare i lavori della seconda giornata del vertice, dove la premier Meloni ha spiegato ai partecipanti la sfida "strategica" della politica estera italiana, nella sua naturale proiezione a sud del Mediterraneo: fornire gli strumenti adeguati, mettendo a terra il piano Mattei che prende il nome da "un grande italiano e da una sua intuizione" e che avrebbe quale finalità prioritaria garantire il diritto a non dover essere costretti a emigrare. . “Bisogna garantire il diritto a non dover essere costretti a emigrare e a recidere le proprie radici in cerca di una vita migliore, che è sempre più difficile da raggiungere in Europa” sono state le sue parole.

Alle parole della premier hanno fatto eco quelle di Moussa Faki Mahamat, presidente dell'Unione Africana  che ha sottolineato come l'emigrazione dei giovani nel pieno delle forze è "un dramma" per l'Africa, che può essere affrontato solo creando "un nuovo modello di sviluppo" e non invece con "barriere securitarie" e di ostilità" da parte dell'Europa.

La strategia messa a punto con il piano Mattei, ha continuato Giorgia Meloni punta proprio a un nuovo modello di sviluppo. 5,5 miliardi di euro è la dotazione del piano: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo", ha spiegato la presidente del Consiglio. Ci sono già dei progetti pilota, dal Marocco al Kenya, dall'Algeria al Mozambico, dall'Egitto all'Etiopia. Con il coinvolgimento di 12 società partecipate (da Eni a Leonardo) in 5 aree di intervento: istruzione e formazione professionale, salute, acqua, energia, agricoltura. Il binario è a doppio senso, che nel caso dell'Italia vuol dire anche scongiurare le morti in mare e ridurre l'immigrazione irregolare. "Vogliamo creare più lavoro in Africa", così "daremo un colpo decisivo ai trafficanti di esseri umani", ha sintetizzato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Anche l'Ue, presente al vertice, condivide l’impostazione italiana perché "il nuovo Piano Mattei rappresenta un importante contributo alla nuova fase della nostra partnership con l'Africa e si integra con lo European Global Gateway", ha sottolineato la presidente della Commissione Ursula von del Leyen, riferendosi al progetto da 150 miliardi di Bruxelles per le infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo. Il modello di riferimento è proprio il paradigma italiano di "una partnership tra pari dove ognuno dà il proprio contributo, nel rispetto e nella fiducia reciproche", ha rimarcato Charles Michel.

Dall'Unione Africana invece sono arrivati giudizi in chiaroscuro sull'iniziativa italiana. Il presidente di turno dell'organismo Azali Assoumani ha parlato di una "bellissima lezione di un Paese fratello" sulla necessità di una nuova relazione paritaria ed ha definito il vertice "un successo". Meno entusiasta il capo della Commissione Faki: "Sul Piano Mattei avremmo voluto essere consultati", è stata la critica rivolta direttamente alla premier Meloni, che ha sottolineato come il piano messo a punto non sia la sommatoria di buone intenzioni, ma una serie di obiettivi concreti e realizzabili, per cui servirà un cronoprogramma preciso che seguirò personalmente".

Di tenore diverso sono state, invece, le reazioni della politica italiana. Se Fratelli d’Italia e gli altri partiti di governo hanno parlato in termini estremamente positivi del vertice, critiche sono arrivate dalle opposizioni che hanno definito l’incontro e il piano Mattei “scatole vuote”.

Oggi, giornata di chiusura del vertice, la premier Giorgia Meloni sarà impegnata in incontri bilaterali con alcuni leader africani.


REDAZIONE 30 gen 2024 08:13