Il cuore ferito dell'Italia
Ieri una nuova violentissima scossa sismica, la più forte registrata dal 1981 in Irpinia, ha procurato gravissime distruzioni nelle zone dell'Italia centrale già in ginocchio per i sismi del 24 agosto e del 26 ottobre
Ancora scosse, ancora distruzione, ancora popolazioni da scorrrere, aiutare, confortare. Dopo le scosse del 26 ottobre scorso, nella prima mattinata di ieri una nuova, violentissima scorssa sismica dsi è accanita su quella parte d'Italia centrale che va dal Maceratese all'Alto Lazio e all'Umbria già in ginocchio dopo il terremoto del 24 agosto.
Fortunatamente, ma questo è il solo dato positivo, non si contano vittime. Le scosse dei giorni precedenti avevano portato all'evacuazione di molti di quei centri storici di qui oggi, praticamente, non restano che cumuli di macerie.
Particolarmente ferita è la cittadina di Norcia, con il suo patrimonio storico-artistico e religioso. Della basilica di San Benedetto, il patrono d'Europa, resta in piedi solo la facciata, Le immagini dei frati e dei fedeli in ginocchio davanti a quello che restava della chiesa hanno fatto il giro del mondo.
Il problema principale, quello piùà urgente, è di trovare una sistemazione per un numero di sfollati in costante crescita. I centri di accoglienza allestiti in fretta e furia dalla Protezione civile e dai volontari già presenti nelle zone non sono sufficienti per ospitare tutte le persone rimaste senza abitazione. I rigori della stagione, inoltre, non consentono di pensare alla realizzazione delle tendopoli.
Per ospitare la popolazione sono stati predisposti 1500 posti nelle strutture ricettive del Trasimeno e sindaco e presidente della Regione tentano di convincere la popolazione a partire. A Cascia gli sfollati sono oltre mille, l’ospedale è stato chiuso e una ventina di pazienti sono stati trasferiti a Terni. Anche sul versante marchigiano crolli, danni e tanta paura: a Camerino allargata oltre il centro storico la zona rossa.
Nelle Marche il numero degli sfollati, per il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, potrebbe arrivare a 100mila. "E' venuto tutto giù, ormai i paesi non ci sono più", ha detto il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci. Ad Amatrice, il comune più colpito dal sisma di agosto, è crollata la parte superiore della torre civica. Il sindaco, Sergio Pirozzi, ha chiesto tecnici per verificare la stabilità degli edifici fuori dalla zona rossa.
La scossa di ieri mattina, la più violenta dopo quella che nel 1981 distrusse l'Irpinia causando oltre 3000 morti, ha avuto una profondità di 10 chilometri è stata avvertita in gran parte del Paese. Anche Roma ha vissuto ore di preoccupazione, con lo stop temporaneo delle due linee della metropolitana. Chiusa e poi riaperta dopo le verifiche la Basilica di San Paolo, mentre resta chiusa parte della navata della Basilica di San Lorenzo. Lesioni sulla cupola capolavoro del Borromini di Sant'Ivo alla Sapienza a Roma, chiusa in via cautelativa per la riapertura di alcune crepe preesistenti nella cupola. Da parta sua, il comandante dei Vigili del Fuoco del Vaticano, ingegnere Paolo De Angelis, in un'intervista al Tg2000, ha detto che non è stata riscontrata alcuna lesione importante delle strutture della Basilica di San Pietro.
Solidarietà alle popolazioni ancora una volta colpite da sisma è giunta da tutto il Paese e per una volta l'intera classe politica, a eccezione di qualche singolo caso, si è detta unita nel fare il possibile per permettere a queste zone di rialzarsi.
Da Brescia il sindaco Del Bono ha espresso vicinaza e disponibilità all'aiuto con un messaggio su Facebook postato pochoi minuti dopo la scossa, mentre in gruppo di vigili del fuoco bresciani (l'unità cinofila di Ospitaletto) è già al lavoro nelle zone colpite.