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Roma
di REDAZIONE 19 giu 2023 07:41

Gioco d'azzardo: un affare da 136 miliardi di euro

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Questa la cifra record che gli italiani avrebbero giocato nel 2022, tra gioco fisico e quello telematico

Milleottocentoventisette euro: è la cifra pro-capite in Italia in puntate d’azzardo ogni anno per un totale di 111,7 miliardi di euro. Una cifra abnorme che supera di misura i bilanci dei quasi ottomila comuni italiani. Tuttavia, stando alla Relazione del “Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”, le stime per il 2022 fanno toccare un nuovo record. Siamo a oltre 136 miliardi di euro in giocate. Secondo il “Libro Blu” l’aumento è dovuto all’azione di repressione del gioco illegale, ma le inchieste giudiziarie dimostrano invece come l’attuale organizzazione del comparto azzardo favorisca le mafie e come esse continuino a gestire parti del settore legale e illegale.

Sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione dell’edizione aggiornata de “La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma”, edito da Altreconomia. Il volume, presentato recentemente alla Camera dei Deputati, è curato da Claudio Forleo e Giulia Migneco per Avviso Pubblico, la rete di enti locali antimafia in collaborazione con Fondazione Adventum. Al tavolo dei relatori, oltre agli autori, anche deputato bresciano Gian Antonio Girelli (Pd).

“Il gioco d’azzardo è un fenomeno in crescita che evidenzia due aspetti preoccupanti: il primo è il noto coinvolgimento delle criminalità, aspetto trattato anche dalla Commissione antimafia; il secondo è l’aumento di persone affette da ludopatia che spesso sono le più fragili ed esposte a vere patologie da dipendenza – ha spiegato la Vicepresidente della Camera Anna Ascani –. Serve sensibilizzazione e informazione dei gestori degli esercizi commerciali per prevenire il consumo eccessivo di prodotti da gioco in denaro e formazione di docenti ed educatori capaci di motivare gli studenti sul pericolo del gioco d’azzardo”.

“Ci sono decisioni su questioni aperte inerenti all’azzardo che la politica ha rinviato per troppo tempo. Criticità che le varie maggioranze, succedutesi nel corso degli anni, hanno contribuito a creare. La legalizzazione dell’azzardo aveva due scopi: limitare gli affari illegali e creare gettito erariale”, hanno sottolineato gli autori del volume. “Sebbene il gettito arrivi copioso, sono incassi fittizi se andiamo ad analizzare gli enormi danni – economici, sociali, culturali – che l’azzardo sparge sui territori. La prima vittima dell’enorme offerta d’azzardo è proprio il comparto legale, troppo esteso e aggredibile da interessi criminali, come dimostrano decine di indagini. Ridimensionare non significa proibire, significa allinearci ad altri Paesi europei. Vuol dire tutelare i cittadini dalla dipendenza e gli operatori del settore azzardo dall’aggressione mafiosa”.

Quello italiano è un azzardo troppo grande per un paese che ha imparato presto a spendere fiumi di denaro senza nemmeno uscire di casa, o dalla scrivania del proprio ufficio. Un fenomeno che a dispetto di una pandemia messa quasi alle spalle, sconta il cosiddetto “effetto Covid”. I lockdown hanno generato una strana entropia, spostando l’equilibrio dell’azzardo verso le giocate telematiche. La raccolta fisica è crollata sotto il 40 per cento, quella telematica ha superato il 60 per cento.

Ma l’azzardo, in Italia, coinvolge sempre più giovanissimi. Si conta che dei 12 milioni di conti gioco aperti nel 2021, 1 milione e 300 mila sono riconducibili a giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Un mercato gigantesco e difficile da controllare, nel quale operano anche le mafie che riciclano ingenti quantità di capitali accumulati illegalmente. Tanto che le maggiori agenzie investigative inseriscono l’azzardo tra i principali settori di interesse della criminalità organizzata, insieme al traffico di droga.

REDAZIONE 19 giu 2023 07:41