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Brescia
21 mag 2021 15:24

Fermare la guerra è possibile

Fermare la guerra è possibile. I Sindaci di Bovezzo, Verolavecchia, Cerveno, Brescia, Malegno, Passirano, Castegnato, Collebeato, Roncadelle, Caino, Gardone Val Trompia, Ome, Cevo, Borgosatollo, San Felice del Benaco, Nave, Borgo San Giacomo, Cellatica, Palazzolo, Darfo Boario Terme, Cologne, Gussago e Castenedolo fanno un appello alla politica e alla società civile per la difesa della vita e dei diritti per quello che sta succedendo a Gaza, a Gerusalemme e in Cisgiordania. Il rischio concreto è sempre quello di osservare i conflitti in maniera distaccata e impotente senza alzare mai la voce, senza uno scatto di coscienza.

Ecco l'appello

"Siamo entrati nell’ottavo giorno di conflitto, lasciando sul campo 212 vittime palestinesi di cui 61 bambini, 36 donne e 10 vittime israeliane. Un copione già visto negli anni passati e che ha portato a continue devastazioni, sofferenze per uomini e donne che non trovano pace. Le cause del conflitto israeliano palestinese sono note a tutti e affondano le radici in questioni territoriali, storiche e religiose. Ogni parte rivendica le proprie ragioni storiche: la Shoah, ovvero lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, e la Naqba, la catastrofe, l’espulsione o la fuga di centinaia di migliaia di palestinesi nel 1948 in occasione della creazione dello stato ebraico. Tali questioni non mancano di fornire oggi motivazioni e giustificazioni a ragioni più prettamente politiche (dall’una e dall’altra parte) per mantenere vivo il conflitto e per riaccenderlo in chiave più esplicitamente bellica quando fa comodo alle leadership di turno, in una logica sempre più evidentemente connessa a questioni di potere.

Da anni il disegno politico del governo israeliano capitanato da Benjamin Netanyahu mira all’espulsione totale dei palestinesi da Gerusalemme est e dal resto del paese, nonostante le molte testimonianze di pace espresse all’interno della comunità israeliana. Risoluzioni delle Nazioni Unite e decine di rapporti di organizzazioni internazionale, da ultimo quello dell’ong Human rights watch (Hrw) A threshold crossed (Una soglia oltrepassata), uscito il 27 aprile, sostengono che lo stato israeliano è colpevole di crimini contro l’umanità, nello specifico di crimini di apartheid. Dall’altro lato l’organizzazione politico-militare Hamas (considerata da diversi stati e organizzazioni sovrannazionali un’organizzazione terrorista) che governa di fatto la Striscia di Gaza, continua a non riconoscere il diritto all’esistenza dello Stato di Israele e adotta a sua volta metodi di resistenza che vanno oltre la difesa della popolazione civile palestinese.

Il Primo ministro israeliano ha giurato che 'continuerà a rispondere finché sarà necessario' agli attacchi missilistici di Hamas (si contano oltre tre mila razzi lanciati da Gaza).

Due logiche speculari, estremismi che si alimentano a vicenda che non fanno altro che alzare il livello di violenza e non si fermeranno finché entrambe le componenti nazionalistiche non avranno ottenuto il loro tornaconto politico che però si appoggia su centinaia di vittime civili innocenti.

Tutto questo soffoca una nuova mobilitazione popolare, tanto palestinese quanto israeliana, che sarebbe la vera speranza per far cessare le grandiose ingiustizie che continua a subire la popolazione palestinese e costruire un orizzonte di pace e di convivenza tra questi martoriati popoli. Una nuova generazione israeliana e palestinese fatta di donne e uomini giovani che vuole prendere in mano il proprio futuro, come ha ricordato Hanan Asharawi storica militante e dirigente paladina dei diritti dei palestinesi.

Per fare questo serve subito un cessate il fuoco accompagnato da l’invio di una forza di interposizione sotto egida ONU a garanzia della sicurezza dei palestinesi a Gaza, a Gerusalemme e in Cisgiordania e per evitare che Hamas continui a rifornirsi di armi da guerra.

Facciamo nostro l’appello della Tavola per la Pace che invita tutti i responsabili della politica nazionale, europea e internazionale perché intervengano energicamente per far rispettare il diritto internazionale dei diritti umani, la legalità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite ( http://www.perlapace.it/ )".


21 mag 2021 15:24