È complicata la via nella selva delle detrazioni
Le norme della legge di bilancio confermano che rimane l’urgenza – che di anno in anno si fa sempre più pressante – di mettere ordine e di fare chiarezza dentro al sistema tributario italiano
La generosità fiscale dello Stato dal 2025 diminuisce per chi dichiara più di 75mila euro di redditi. Non solo permettendo (per tutti) minori detrazioni per certune spese – in primis quelle per la casa, con lo stop allo sconto per le caldaie e una rimodulazione in peggio delle detrazioni per la ristrutturazione –, ma agendo anche sulla detraibilità di altre, appunto se si superano certi limiti di reddito.
Nello specifico, rimangono sempre detraibili per tutti le spese sanitarie e le somme investite nelle start up. Si continuerà a detrarre le rate delle spese ammesse fino al 31 dicembre 2024; per le nuove, dipenderà appunto da quanto si dichiara al fisco e dalla propria condizione familiare.
La questione è assai aggrovigliata: anzitutto c’è un plafond di 14mila euro massimi se il reddito va dai 75mila ai 100mila; 8mila se li oltrepassa. Di queste spese, se ne potrà detrarre la metà se non vi sono figli a carico; il 70% se ve ne è uno; l’85% se due; tutte se si hanno più di due figli a carico o almeno uno con disabilità.
In parole povere, i tetti di spese detraibili dal reddito si riducono dai 14mila euro massimi ai 4mila di chi denuncia più di 100mila euro e non ha figli a carico.
Quanto incida la sforbiciata, è assai complesso da definire: ognuno ha una sua situazione di spese effettuate e la sua situazione familiare. Nei casi “peggiori”, si perderanno alcune migliaia di euro annui rispetto alla precedente normativa.
Non c’è dubbio che la recente manovra di bilancio abbia guardato più ai redditi medio-bassi e ai lavoratori dipendenti, salvaguardandoli da tagli drastici alle detrazioni e rimodulando le aliquote fiscali in modo da lasciare qualche euro in tasca a tali contribuenti.
Rimane l’urgenza – che di anno in anno si fa sempre più pressante – di mettere ordine e di fare chiarezza dentro al sistema tributario italiano. Se di tagliare sostanziosamente la pressione fiscale non se ne parla proprio, almeno sarebbe necessario un Fisco semplice e chiaro che faccia capire facilmente a tutti come esso sia. Lo stesso regime delle detrazioni e delle deduzioni abbisogna dell’appoggio di un commercialista o di un patronato per capire chi, che cosa, quanto, quando. E l’arzigogolo delle norme favorisce solo errori e abusi.