Don Panizza: premiato da Mattarella
Premiato l'impegno contro la Ndrangheta. Il bresciano don Giacomo Panizza, 75 anni, è stato nominato dal Presidente della Repubblica Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per l'impegno, di tutta una vita, a favore dell'inclusione sociale attraverso una rete di volontariato che si occupa di individuare percorsi di recupero per persone in grave difficoltà".
Nel 1976 a Lamezia Terme ha fondato nel 1976 a "Progetto Sud", una comunità per persone con e senza disabilità.
"Sono sorpreso, Questo riconoscimento doveva essere conferito non tanto a me, ma a tutto il gruppo di persone che insieme a me lavorano per il bene delle persone più deboli e disagiate". Lo dice all'ANSA don Giacomo Panizza, il sacerdote 75enne originario di Pontoglio ma da 50 anni in Calabria.
"Siamo impegnati quotidianamente - aggiunge don Giacomo - per il riconoscimento dei diritti dei più deboli. Cerchiamo di fare qualcosa per la libertà e per il futuro della Calabria. Il nostro impegno é finalizzato a costruire una regione con i piedi per terra che si rifiuta di dire grazie ai favori di mafiosi o altri potenti. Crediamo nella dignità delle persone che vogliono vivere senza essere costrette, per esempio, ad andare a migliaia di chilometri di distanza per inventarsi un'altra vita".
Don Giacomo Panizza, fin dal suo arrivo in Calabria, ha fondato a Lamezia Terme la comunità "Progetto sud" parte dell'attività della quale ha sede in un immobile confiscato alla 'ndrangheta.
Una scelta che è costata al sacerdote pesanti minacce da parte della criminalità organizzata, a causa delle quali a don Giacomo è stata assegnata una scorta. Nella motivazione del riconoscimento attribuitogli dal presidente Mattarella si sottolinea "l'impegno di don Giacomo Panizza, da tutta una vita, a favore dell'inclusione sociale attraverso una rete di volontariato che si occupa di individuare percorsi di recupero per persone in grave difficoltà. Progetto sud favorisce la diffusione di poli di inclusione e di integrazione fra soggetti differenti, curando e tutelando i diritti di cittadinanza.
Radicata nel contesto calabrese, coopera con molte realtà italiane e straniere per potenziare il protagonismo dei diversi mondi vitali della società, accompagnando percorsi di 'empowerment' di persone e gruppi vulnerabili. Negli anni ha ampliato la sua azione in attività di volontariato e di recupero di minori, tossicodipendenti, immigrati, malati di Aids, prostitute, poveri e bambini affetti da autismo". Don Giacomo è anche vicedirettore della Caritas diocesana.