Dalla Regione 3 miliardi per la ripresa
Il presidente Alessandro Fermi: “Provvedimento importante ma ora bisogna garantire subito liquidità alle imprese e rivedere il Codice degli appalti: è indispensabile semplificare le procedure amministrative per agevolare i Comuni e accelerare i tempi di assegnazione”
“Regione Lombardia mette a disposizione tre miliardi per lo sviluppo con priorità alla realizzazione delle opere immediatamente cantierabili e con l’obiettivo di far lavorare e far ripartire le aziende lombarde dopo l’emergenza legata al Covid-19. E’ chiaro però che ai Comuni dovranno essere garantiti anche strumenti e modalità che consentano loro di semplificare le procedure amministrative e di accelerare i tempi di assegnazione dei lavori, superando i numerosi ostacoli burocratici che troppo spesso creano inutili lungaggini e complicazioni scoraggiando la realizzazione delle opere”.
Lo sottolinea il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, commentando il provvedimento approvato oggi in Aula e che prevede un investimento complessivo di circa 3 miliardi di euro, così ripartiti: 51 milioni e 350mila euro per le Province, 348 milioni e 650mila euro ai Comuni, 2 miliardi e 470 milioni di euro per interventi per la ripresa economica, 130 milioni di euro per investimenti strategici. Vengono inoltre stanziati 10 milioni di euro per la produzione di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale e 82 milioni di euro sono destinati al personale sanitario che ha combattuto in prima linea l’emergenza Coronavirus.
“Si tratta di un provvedimento sicuramente importante –evidenzia il Presidente Fermi- ma ritengo necessario che sia accompagnato da una azione legislativa altrettanto significativa e rapida sul piano della semplificazione normativa e procedurale: settimana prossima in Consiglio regionale nella seduta di martedì 12 maggio porteremo le leggi di semplificazione e revisione normativa con cui ci attiveremo in tal senso per quanto di nostra competenza. Faccio però un appello anche al Governo nazionale affinchè si possa procedere quanto prima a una sostanziale revisione del Codice nazionale degli Appalti che così come è strutturato oggi, per gli eccessi burocratici che contiene e le troppe certificazioni, spesso inutili, che richiede, in molti casi ritarda o addirittura impedisce agli Enti locali l’assegnazione rapida di lavori e opere importanti: auspico in particolare che vengano introdotte quanto prima modalità che in alcuni casi consentano ai Comuni l’affido semplificato dei lavori e soprattutto assicurino tempi di pagamento certi, puntuali e tempestivi. Altrimenti il rischio è di mettere in circolo risorse destinate alle nostre imprese senza che le stesse ne possano beneficiare in tempi utili: garantire subito la liquidità è oggi invece fondamentale e indispensabile”.