Crescono i poveri in Italia
Secondo l'Istat lo scorso anno sono state più di 5,5 milioni le persone in condizioni di povertà assoluta. La crescita maggiore in percentuale del loro numero si è registrata al Nord
Sono poco più di due milioni le famiglie italiane che lo scorso anno si sono trovate in condizioni di povertà assoluta (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% da 7,7%). È quanto emerge dai dati Istat sulla povertà in Italia. Dopo il miglioramento del 2019, nell’anno della pandemia la povertà assoluta è cresciuta, raggiungendo il livello più elevato dal 2005 (inizio delle serie storiche). Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni (10,1%, da 11,4% del 2019). Il 9,4% delle famiglie in povertà assoluta vive nel Mezzogiorno, il 7,6% al Nord, il 5,4% al Centro.
Secondo l’Istat la crescita più ampia si è registrata al Nord dove la povertà familiare era al 5,8% nel 2019. Se nel 2019 le famiglie povere italiane erano distribuite quasi in egual misura al Nord (43,4%) e nel Mezzogiorno (42,2%), nel 2020 c’è stato il sorpasso del del Nord (47%) sul Mezzogiorno (38,6%), con una differenza in valore assoluto di 167mila famiglie. Anche in termini di individui è il Nord a registrare il peggioramento più marcato, con l’incidenza di povertà assoluta che passa dal 6,8% al 9,3% (10,1% nel Nord-ovest, 8,2% nel Nord-est). Sono così oltre 2 milioni e 500mila i poveri assoluti residenti nelle regioni del Nord (45,6% del totale, distribuiti nel 63% al Nord-ovest e nel 37% nel Nord-est) contro 2 milioni e 259mila nel Mezzogiorno (40,3% del totale, di cui il 72% al Sud e il 28% nelle Isole).
Altro dato che emerge dai dati Istat è che nel 2020, la povertà assoluta in Italia ha colpito 1 milione 337mila minori (13,5%, rispetto al 9,4% degli individui a livello nazionale). L’incidenza varia dal 9,5% del Centro al 14,5% del Mezzogiorno. Rispetto al 2019 le condizioni dei minori peggiorano a livello nazionale (da 11,4% a 13,5%) e in particolare al Nord (da 10,7% a 14,4%) e nel Centro (da 7,2% a 9,5%). L’incidenza si conferma più elevata nelle classi 7-13 anni (14,2%) e 14-17 anni (13,9%, in aumento) rispetto alle classi 4-6 anni (12,8%) e 0-3 anni (12,0%, in crescita rispetto al 2019). Le famiglie con minori in povertà assoluta sono oltre 767mila, con un’incidenza dell’11,9% (9,7% nel 2019). Oltre a essere più spesso povere, le famiglie con minori sono anche in condizioni di disagio più marcato.
L’incidenza di povertà assoluta, inoltre, aumenta al crescere del numero di figli minori presenti in famiglia (6,9% per le coppie con un figlio minore, 11,3% per quelle con due figli minori e 19,8% per le coppie con tre o più figli minori) ed è elevata tra le famiglie monogenitore con minori (14,0%). L’incidenza della povertà tra le famiglie con minori varia molto a seconda della condizione lavorativa e della posizione nella professione della persona di riferimento: 9,4% se occupata (15,8% nel caso di operaio) e 22,3% se non occupata (29,1% se è in cerca di occupazione). È in condizione di povertà assoluta l’8,6% delle famiglie con minori composte solamente da italiani (in crescita rispetto allo scorso anno) e il 28,6% delle famiglie con minori composte solo da stranieri.
Le persone straniere in povertà assoluta sono invece oltre un milione e 500mila, con una incidenza pari al 29,3%, contro il 7,5% dei cittadini italiani. Le famiglie con almeno uno straniero dove sono presenti minori mostrano un’incidenza di povertà pari al 28,6% (301mila famiglie).