Covid: cambiano le regole dei colori?
Il governo starebbe pensando a nuovi criteri per la classificazione dell'andamento della pandemia. "Quelli utilizzati - ha ricordato Locatelli (Cts) - sono criteri che si basano su scenari superati"
Zona rossa, arancione, gialla e bianca: il sistema di colori delle regioni si può rivedere. La ho affermato ieri Franco Locatelli, coordinatore del Cts, in una fase caratterizzata dall'elevato numero di contagi legato alla variante Omicron che ieri sono stati caratterizzata 149.512 contagi (248 i morti), con un tasso di positività al 16,1%.
"Il sistema della colorazione delle regioni è stato elaborato in maniera concertata tra ministero e Regioni in un’epoca diversa", ha osservato Locatelli, ospite della trasmissione “Che tempo che fa” su Rai Tre. "Che si possa arrivare a una riconsiderazione sta nella logica delle cose. Detto questo non dimentichiamo che esiste un carico di gestione nelle strutture ospedaliere anche per gli asintomatici che devono essere tenuti separati. Così come non facciamo l’errore che gli asintomatici non possano contagiare", ha aggiunto Locatelli.
Un’apertura a una possibile revisione della “colorazione delle regioni” è arrivata anche dal ministro della salute Roberto Speranza. “La vita della stragrande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata senza grandi limitazioni – ha affermato nella trasmissione Controcorrente (Rete 4) -. Nelle prossime settimane dovremo aprire un confronto in particolare con le Regioni, convocheremo un tavolo tecnico per discutere le proposte e affrontare questa fase che sembra diversa rispetto alle precedenti". Nonostante le apertura il Ministro ha ricordato come quello attuale sia un momento non facile. “I numeri dei contagiati - ha affermato - sono molto molto alti. Grazie ai vaccini, le ospedalizzazioni sono inferiori rispetto al passato ma la pressione è comunque molto forte. L’Oms ci dice che ci stiamo avvicinando al picco, dobbiamo valutare bene cosa accade nei prossimi giorni e, come abbiamo sempre fatto, adeguare le regole alla fase epidemiologica che stiamo vivendo",
