Coprifuoco a mezzanotte
Da oggi un altro allentamento della misure anti Covid.
Era una tappa molto attesa nel cronoprogramma stabilito dall’ultimo Dpcm del Governo Draghi: da oggi il coprifuoco passa dalle ore 23 a mezzanotte. Un’ora in più che aiuterà le attività come ristoranti, cinema e teatri, che avevano lamentato difficoltà con il rientro a casa entro le undici di sera. Ancora due settimane e la misura andrà in archivio: il coprifuoco sarà eliminato del tutto lunedì 21 giugno.
"Le cose stanno andando bene e non dobbiamo continuare a preoccuparci di varianti", ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ma è necessario continuare a rispettare le regole e "tutti quanti dobbiamo sapere che il mese di luglio sarà la svolta completa e assoluta: avremo superato la metà della popolazione con almeno una dose di vaccino" e per settembre-ottobre si prevede di raggiungere una "protezione di comunità".
L'epidemia, comunque, continua a rallentare mentre prosegue la campagna di vaccinazione, che nello scorso fine settimana ha visto la somministrazione record di oltre 1,2 milioni di dosi.
L'obiettivo è tenere il passo e accelerare ulteriormente. In questo modo "luglio sarà la svolta completa e assoluta, ricominciamo a vivere", ha continuato ancora Sileri. Il numero dei decessi quotidiani, sebbene in calo, continua a impressionare. "Ma un mese e mezzo fa i morti erano 400. I numeri stanno calando in maniera drastica. Tre regioni -Valle d’Aosta, Molise e Basilicata- non hanno pazienti covid in terapia intensiva. La media nazionale di occupazione delle terapie intensive e dei reparti è del 9%", ha detto Sileri snocciolando dati. "Per le varianti si preoccupa lo stato, stiamo monitorando. La popolazione deve sentirsi protetta grazie alla vaccinazione, lasciamoci il terrore alle spalle e ricominciamo a vivere. Luglio sarà la svolta completa e assoluta, avremo oltre metà della popolazione con una dose di vaccino. Completeremo per settembre-ottobre raggiungendo l’immunità di comunità", ha aggiunto.
A completare il quadro, il dato secondo cui la protezione dei vaccini covid dura anche nel tempo, a 4 mesi dalla somministrazione della dose. "A partire dai 105-112 giorni dalla vaccinazione si osserva una ulteriore riduzione del rischio di diagnosi, con un effetto simile negli uomini, nelle donne e in persone in diverse fasce di età", come emerge dal secondo rapporto del gruppo di lavoro 'Sorveglianza vaccini Covid-19' dell'Istituto Superiore di Sanita' e del ministero della Salute, che aggiorna il report del 15 maggio scorso e che si riferisce a circa 14 milioni di persone vaccinate con almeno una dose.
"Al momento - sottolinea l'Iss - non vengono rilevati aumenti nel rischio di diagnosi nei periodi di osservazione più lunghi dopo la vaccinazione, questo suggerisce una protezione protratta nel tempo". A quanto emerge dal report, "i rischi di infezione da SarsCoV2, ricovero, ammissione in terapia intensiva e decesso diminuiscono rapidamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose", mentre, dopo i 35 giorni, "si osserva una stabilizzazione di questa riduzione, che è di circa l'80% per il rischio di diagnosi, il 90% per il rischio di ricovero e di ammissione in terapia intensiva e il 95% per il rischio di decesso".
L'ultimo dossier ancora sul tavolo di tecnici e politici è quello della riapertura delle discoteche. Anche se non si sa ancora con certezza come e quando, le sale da ballo dovrebbero ripartire il prossimo mese. Ma già martedì prossimo in serata al ministero della Salute è previsto un incontro con i gestori dei locali sul tema, i cui risultati - come da protocollo - potrebbero essere riportati al ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché possa infine valutare i tempi e i metodi più adeguati. Anche su questo il sottosegretario Sileri si dice convinto che il nodo sarà sciolto in tempi brevi: "Ho fatto una riunione con la direzione generale della prevenzione - spiega - facendo presente che se abbiamo un green pass dobbiamo crederci per avere accesso a una maggiore libertà. Dovremmo arrivare a un punto quanto prima in cui si può anche ballare se si è muniti di green pass. Usiamo il green pass, magari riduciamo le persone".