Candela (Uciim): si torni in classe in sicurezza
E’ un accorato appello alla responsabilità quello lanciato da Rosalba Candela, presidente nazionale dell’“Unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti, educatori, formatori” alle istituzioni.
“Alla luce della situazione di estrema emergenza sanitaria che nelle ultime due settimane ha visto un esponenziale incremento del tasso di positività al Covid19, in particolare tra i soggetti più giovani, dati confermati dalle innumerevoli segnalazioni che quotidianamente pervengono alle segreterie delle Istituzioni scolastiche; considerato che sia prioritario garantire agli studenti il diritto allo studio e, nel contempo, il diritto alla salute trovando le condizioni organizzative più efficienti ed efficaci che, in relazione alla specifica situazione attuale, non risultano essere adeguate stante che: - il numero elevato di assenti per positività tra il personale Docente e ATA non consente una tempestiva sostituzione degli stessi con gravi conseguenze sul regolare svolgimento delle attività didattiche, nonché sulla vigilanza degli studenti, in un momento in cui è quanto mai indispensabile garantire il distanziamento nelle aule, e sulla igienizzazione dei locali, presupposto indispensabile per la sicurezza e la prevenzione dei contagi. - non essendo stato effettuato un tracciamento degli studenti positivi e dei contatti stretti durante la sospensione delle attività didattiche, non si avrà certezza che gli alunni presenti al rientro siano nelle condizioni idonee alla frequenza, considerato che le Istituzioni scolastiche non hanno accesso ai dati sanitari, nè alla piattaforma dello stato vaccinale dei propri studenti”.
“Le Aziende Sanitarie – continua – hanno manifestato e mostrato un'inevitabile sovraccarico di segnalazioni da parte delle Istituzioni Scolastiche, alle quali non riescono più a rispondere in tempi congrui, causando un ritardo sia nell'avvio sia nell'interruzione dei dispositivi di quarantena, con conseguenti disallineamenti con le disposizioni vigenti; da sempre impegnata con responsabilità e dedizione nella ricerca di soluzioni organizzative e gestionali che possano garantire alle nostre Comunità il superamento delle difficoltà e dei limiti che il presente momento storico impone, pur continuando a ritenere la didattica in presenza la modalità da privilegiare, si appella al senso di responsabilità dei decisori politici e alla capacità di analisi realistica della situazione sopra descritta e chiede l’attivazione della modalità di didattica a distanza per due settimane al fine di consentire, da parte di ciascuna Istituzione, il ripristino delle condizioni essenziali per garantire agli studenti il diritto allo studio in presenza in condizioni di sicurezza, efficienza ed efficacia”.