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Roma
di REDAZIONE 22 apr 2024 07:47

Cambiamento climatico e diritti dell'infanzia

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La denuncia dell'Unicef in occasione della Giornata della Terra: circa il 90% del carico globale delle malattie associate ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e all’inquinamento ricade sui bambini sotto i cinque anni

L’Earth day, la Giornata della Terra, è il giorno in cui si celebrano l’ambiente, le risorse naturali e la salvaguardia del pianeta Terra. Si è celebrata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1970, un anno dopo l’incidente ad una piattaforma petrolifera al largo di Santa Barbara in California. L’evento, che causò la fuoriuscita di circa dieci milioni di litri di petrolio in mare per 11 giorni, colpì moltissimo l’opinione pubblica, a cominciare dal senatore Gaylord Nelson che con il presidente John Fitzgerald Kennedy già dai primi anni Sessanta si batteva per l’istituzione di un Mother Earth Day. Dal 1970 il movimento Earth Day è cresciuto costantemente ed oggi coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in 193 paesi del mondo.

In occasione della Giornata mondiale della terra l’Unicef ha lanciato la nuova pubblicazione “Bambine, bambini adolescenti e cambiamenti climatici”. A livello globale 2,2 miliardi di bambini, circa il 90% del totale, sono esposti ad alti livelli di inquinamento atmosferici, i bambini piccoli respirano due volte più velocemente rispetto agli adulti. Di conseguenza, il consumo di aria, acqua o alimenti inquinati o contaminati avrà un impatto proporzionalmente maggiore sulla loro salute e sul loro benessere.

I bambini, continua ancora Unicef, non sono adulti in miniatura: sono particolarmente esposti agli effetti di fenomeni metereologici estremi, siccità inondazioni e ondate di calore: circa il 90% del carico globale delle malattie associate ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e all’inquinamento ricade sui bambini sotto i cinque anni. Inoltre, ogni anno, i disastri legati al clima compromettono l’istruzione di quasi 40 milioni di bambini e questo numero è in costante aumento: la perdita delle opportunità legate all’istruzione ha ripercussioni negative per tutto l’arco della vita.

Il cambiamento climatico è un fenomeno globale che non conosce confini geografici, anche in Italia bambini e adolescenti devono confrontarsi con un clima che sta cambiano: nel 2020 erano 6,1 milioni i minorenni esposti a un’alta frequenza di ondate di calore, nel 2050 saranno 9,7 milioni in uno scenario di emissioni molto elevato.
 Nei prossimi 30 anni nasceranno 4,2 miliardi di bambini, le decisioni prese oggi determineranno se il cambiamento climatico segnerà negativamente l’infanzia e il futuro delle nuove generazioni.

Per questo, si legge ancora sul sito dell’oergnanizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia “è necessaria un’azione urgente perché la crisi climatica sta mettendo a rischio le fondamenta stesse dell’infanzia. Il tempo per invertire la rotta si sta riducendo per questo l’Unicg chiede di accelerare sulla riduzione delle emissioni di gas serra e un drastico aumento degli investimenti per l’adattamento dei servizi da cui i bambini dipendono per la loro salute e il loro benessere. I bambini e i giovani, inoltre, devono essere protagonisti nel dialogo con i leader politici e gli altri responsabili delle decisioni che riguardano il loro futuro”.

REDAZIONE 22 apr 2024 07:47