Alpini: dopo Vicenza Brescia spera per il 2026
Una edizione straordinaria, per la bellezza della città, per l’accoglienza della gente, e, soprattutto, per l’imponenza della sfilata, che si è protratta per tredici ore, dalle 9 del mattino fino a sera inoltrata. Tanto è servito ai 90mila alpini per vivere il momento centrale e conclusioni della 95esima adunata nazionale tenuta a Vicenza dal 10 al 12 maggio. Tra loro anche le 6.000 penne nere bresciane, giunte dalle sezioni di Brescia, Salò e Vallecamonica
La 95ª Adunata dell’Associazione Nazionale Alpini è andata in archivio tra le edizioni record della manifestazione, eguagliando quella del 2010 di Bergamo per durata e partecipazione. Vicenza è stata per tre giorni la capitale mondiale degli alpini, proponendo anche ventidue mostre e rassegne, concerti di cori e fanfare e incontri con le Sezioni alpine provenienti oltre che dall’Europa praticamente da tutto il pianeta, comprese quelle di Sud Africa, Australia, Canada, Stati Uniti, Brasile e Argentina. A seguire le penne nere che hanno sfilato per le vie della città del Palladio un pubblico festante di quasi 500mila persone.
Più che legittimamente soddisfatti, quindi, sia il presidente della Sezione di Vicenza, Lino Marchiori, che ha visto finalmente sciogliersi la tensione accumulata nei mesi di preparazione, sia il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, che pur protagonista di decine e decine di Adunate, ha colto in quella di Vicenza tutti i crismi necessari a consacrarla come una delle migliori degli ultimi anni.
Il tema scelto per l’Adunata di quest’anno era “Il sogno di pace degli alpini” e gli striscioni portati in sfilata lo hanno esplicitato nella sua dimensione più vera: cioè che gli alpini sono autentici operatori di pace, perché la pace la costruiscono ogni giorno, da sempre, con opere concrete di solidarietà, vissute in pieno spirito di condivisione. E a Vicenza, assieme all’Amministrazione cittadina e a realtà femminili che operano nel sociale, hanno dato vita al progetto “Intrecci di pace”, grazie al quale, proponendo ad offerta libera pompon realizzati dai bambini e altri oggetti realizzati da varie comunità, saranno finanziate iniziative nelle scuole di educazione alla convivenza civile, alla tolleranza e alle pari opportunità.
Al termine della lunga sfilata di ieri c’è stato, poi, il passaggio delle consegne con la città di Biella che ospiterà l’Adunata del 2025, prima, si spera, del ritorno delle Penne nere a Brescia. Quella del 2026, infatti, potrebbe essere l'Adunata di tutti gli alpini bresciani: le Sezioni Ana Valle Camonica, con il presidente Ciro Ballardini, e Salò-Monte Suello, presidente Sergio Poinelli, infatti, hanno presentato la candidatura in sinergia con Brescia e collaboreranno a organizzazione e realizzazione.