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Roma
di ROMANO GUATTA CALDINI 24 nov 2016 08:25

65 milioni al giorno per spese militari

Questo il dato principale che emerge dal dossier dell’Osservatorio MIL€X presentato ieri a Roma nell’ambito delle attività di Rete Italiana per il Disarmo.Fra gli estensori del documento, Francesco Vignarca

Quotidianamente l’Italia spende 65 milioni di euro in spese militari. Il dato è stato fornito dall’Osservatorio MIL€X, che attraverso un dossier ha documentato come nell’ultimo decennio i fondi alla Difesa siano aumentati del 20%. Il dossier,  presentato ieri a Roma,  è promosso, tra gli altri, da Francesco Vignarca, nell’ambito della Rete italiana per il disarmo.

Il dato contenuto nel dossier contrasta con le dichiarazioni del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Secondo il Ministro, infatti, negli ultimi dieci anni la difesa avrebbe subito un taglio del 27%…

Il ministro si rifà a delle statistiche internazionali che però non riescono a tenere conto della specificità italiana. Per la raccolta dei nuovi dati di spesa militare diffusi dall’Osservatorio abbiamo proceduto secondo una nuova metodologia. Siamo riuscito a entrare nel dettaglio, a conoscere meglio i numeri: ad esempio abbiamo tolto il capitolo dedicato ai Carabinieri per quanto sia di controllo interno, mentre abbiamo inserito la parte di utilizzo militare degli stessi. Abbiamo inserito le pensioni militari. Tutto questo ci permette di dire che l’anno prossimo se verrà confermata e votata questa legge di stabilità l’Italia spenderà 23,4 miliardi di euro in spese militari. Facendo un raffronto con il 2006 vediamo che nel corso di questi 10 anni la crescita nominale è stata del 20%; anche tenendo in considerazione l’inflazione, la crescita è stata del 4%. Si può dire che in 10 anni – in un periodo caratterizzato dalla crisi - le spese militari hanno battuto l’inflazione.

Per quanto è possibile entrare nello specifico, quali sono le voci di spesa che hanno portato e portano a tale esborso?

La parte principale, ancora, riguarda il personale. L’Italia è sbilanciata tantissimo da questo punto di vista e lo è anche all’interno del personale stesso, nel senso che ci sono più comandanti che comandati. Una grossa fetta dei fondi impiegati per l’anno prossimo sarà dedicata all’acquisto dei sistemi d’arma: dai cacciabombardieri alle navi militari passando ai blindati. L’anno prossimo 5,6 miliardi di euro verranno impiegati per l’acquisto di armi: si tratta di 15 milioni al giorno. La cosa incredibile è che la maggior parte di questi soldi non viene dal bilancio della Difesa, ma dal Ministero dello sviluppo economico che destina quasi il 90% del suo budget per le imprese, per la loro competitività, ad imprese di armamenti per poi fornire armi al Ministero della Difesa. E’ un "giro" che le statistiche internazionali spesso non riescono a verificare perché non è nel budget della Difesa ma che noi abbiamo conteggiato.

Secondo lei questo aumento è giustificabile?

Dobbiamo separare le cose. L’obiettivo di MIL€X è di fornire dati certi e sicuri. Il nostro obiettivo, con questo progetto, è di andare in profondità garantendo a tutti un accesso ai dati che, come si diceva prima, spesso non è facile, magari utilizzato politicamente. Da qui ognuno trarrà le proprie considerazioni: per qualcuno 5,6 miliardi di euro per comprare nuove armi potrebbero essere pochi… Per noi, ovviamente - come Rete italiana per il disarmo - sono tanti. Crediamo che la vera difesa di questo paese e delle persone che lo abitano sia rappresentata dalla salvaguardia dei posti di lavoro, del territorio, pensiamo al sisma del centro Italia, la difesa della sanità, dell’educazione. Basta soldi per le armi ma più fondi per welfare, sanità e lavoro. In quest’ottica gli investimenti avrebbero anche una convenienza economica. Tutti gli studi dimostrano che investire il denaro nell'ambito civile rende di più anche dal punto di vista dei salari e dei posti di lavori.

ROMANO GUATTA CALDINI 24 nov 2016 08:25