Un patto per l'imprenditoria civile
L'appello del presidente nazionale Acli Roberto Rossini: “La proposta è che parte dell’intervento pubblico, anche all’interno di misure già esistenti, venga destinato ad interventi capaci di generare e mettere in circolo nuove risorse"
“Le domande per il Reddito di cittadinanza stanno aumentando, come ha certificato oggi l’Inps, e sono numeri destinati a salire nei prossimi mesi a causa dello shock economico dovuto alla pandemia, per questo oggi la nostra proposta è che accanto al Patto del lavoro, che i percettori del RdC devono firmare, ci sia la possibilità anche di siglare un Patto per l’imprenditoria civile” Così il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, durante la presentazione dell’instant book “Per un nuovo welfare, le proposte della società civile” nato grazie alla collaborazione di associazioni del terzo settore, fondazioni, istituzioni, imprese sociali, consorzi, enti ecclesiastici, enti di riferimento dell’economia civile, università e accademie, sindaci e studiosi e presentato in anteprima durante una diretta organizzata da Vita.
“La proposta è che parte dell’intervento pubblico, anche all’interno di misure già esistenti, venga destinato ad interventi capaci di generare e mettere in circolo nuove risorse. Il Patto per l’imprenditoria civile – ha continuato Rossini – sarà finalizzato ad avviare un percorso di inclusione sociale e lavorativo innovativo volto ad avviare nuove imprese sostenibili e responsabili, riconvertire imprese esistenti, lanciare start up sociali, assistite attraverso progetti specifici accompagnati”. “Il nuovo modello di welfare – ha concluso Rossini – deve essere innestato all’interno di nuovi paradigmi economici e al tempo stesso i nuovi modelli economici devono innescare nuovi paradigmi di welfare”.