Un Papa squisitamente bresciano
Il sindaco Emilio Del Bono “grato” a Paolo VI per gli stimoli dati alla formazione di un nuovo laicato
Tra le “cose belle” che sottolinea della sua sindacatura che andrà a concludersi con il voto del 10 giugno prossimo (è in corsa per il bis, ndr) ci sono la beatificazione del 2014 e l’annuncio, di pochi giorni fa, che il 14 ottobre Paolo VI sarà canonizzato in piazza San Pietro. Per questo, anche se limiti “anagrafici” non gli hanno consentito una conoscenza personale di papa Montini, Emilio Del Bono, sindaco di Brescia ha comunque un Paolo VI tutto suo. “Ed è qualcosa di diverso – racconta – dal Pontefice che con la sua opera e la sua persona è diventato un punto di riferimento per il cattolicesimo universale; dal Papa che ha preso per mano i padri conciliari e li ha portati ad aprirsi, insieme alla Chiesa, a un mondo in profonda trasformazione”.
Il Paolo VI del sindaco di Brescia è quello che ha indicato ai laici la via di un cristianesimo non bigotto, capace di dare al loro impegno riferimento solidi e duraturi. Un Papa che ha contributo anche alla formazione del suo percorso personale nell’impegno politico e amministrativo. “Di tutto questo – afferma Del Bono – sarò sempre riconoscente al Papa bresciano”. “Personalmente – continua Del Bono – ho trovato grande arricchimento culturale e spirituale dalla lettura dei suoi documenti, parole mai banali, capaci di scavare in profondità”. Più volte nel corso degli ultimi cinque anni Del Bono ha idealmente aperto le porte di Palazzo Loggia a incontri di alto livello sulla figura del Papa bresciano. “Ogni incontro – continua il Sindaco di Brescia – è stata occasione per la città di conoscere sempre meglio la sua grandezza”. In Loggia si è parlato di Paolo VI come papa del dialogo, capace di immaginare la Chiesa cattolica come pacificatrice dei grandi conflitti, come ispiratore e riferimento costante dei suoi successori sul trono di Pietro, come il Papa che per primo iniziò la stagione dei grandi viaggi apostolici. Nel palazzo della municipalità Del Bono in questi anni ha accolto anche persone che gli hanno testimoniato altri aspetti della dimensione umana e spirituale di Paolo VI, forse sconosciuti ai più. “Ho incontrato – ricorda – il primo cittadino di Betlemme, città gemellata con Brescia, che più e meglio di tanti bresciani ha parlato quasi con venerazione del Papa che diventerà santo il 14 ottobre prossimo, perché con determinazione si impegnò per la realizzazione della prima, e sinora, unica università in Palestina”.
Da primo cittadino è conscio che la città di Brescia deve ancora camminare molto sulla conoscenza del suo Papa e si augura che l’ormai imminente canonizzazione possa essere l’occasione per colmare questa lacuna, “anche per ripagare – sostiene Del Bono – quell’attenzione e quell’interesse che Paolo VI mantenne per tutta la vita nei confronti della sua città”. C’è, infine, un ultimo aspetto che rende papa Montini particolarmente vicino al sindaco Del Bono. “Pur avendo esercitato tutto il suo servizio alla Chiesa lontano da Brescia, – afferma il Sindaco – mi pare di poter dire che Paolo VI abbia sempre mantenuto tratti nel suo modo di essere squisitamente bresciani e questo per la città che rappresento è sicuramente un motivo di orgoglio”. E proprio su questo orgoglio la città deve costruire il percorso di conoscenza di Paolo VI, recuperando “ritardi” che si sono accumulati in tutti questi anni.