Terra Santa: colletta per i cristiani
Una serata di preghiera nella giornata del Venerdì Santo, in cui la Congregazione per le Chiese Orientali raccoglierà una colletta da devolvere alle comunità ecclesiali del Medio Oriente
La Colletta sarà raccolta come consuetudine, nella giornata del Venerdì Santo ed è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge nei Luoghi Santi oltre a rappresentare lo strumento della Chiesa per stare a fianco delle comunità ecclesiali del Medio Oriente, da Gerusalemme all’Iraq, da Cipro all’Egitto, dalla Siria all’Eritrea, alla Turchia. Nella Lettera, a firma del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, l’obiettivo è fissato sul centro di tutto l’anno liturgico, con il quale “riandiamo ai luoghi e agli avvenimenti che hanno cambiato il corso della storia dell’umanità e l’esistenza personale di ognuno di noi”. Iniziamo con l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e lo seguiamo, scrive il, al Cenacolo poi al Getsemani e al Sepolcro dal quale risorge “e con la sua luce accarezza i nostri occhi e i nostri cuori, invitandoci a guardare dentro la storia del mondo e quella personale di ciascuno di noi”. Bisogna pensare ai tanti testimoni di Cristo di Terra Santa. “Rivivendo i misteri della nostra salvezza – si legge nella Lettera – pensiamo con maggiore intensità ai fratelli e sorelle che vivono e testimoniano la fede nel Cristo morto e risorto in Terra Santa, esprimendo loro anche la solidarietà nella carità”.
Serve generosità per la Chiesa di Gerusalemme. La Chiesa ha reagito, dalla seconda metà del secolo scorso, con un aumento di opere pastorali, sociali, caritative, culturali, a beneficio della popolazione locale senza distinzioni e delle comunità ecclesiali in Terra Santa. Ma “affinché la presenza cristiana bimillenaria nella sua origine e nella sua permanenza in Palestina possa sopravvivere e consolidare la propria presenza in maniera attiva e operare al servizio delle altre comunità con cui deve convivere, è necessario che i cristiani si mostrino generosi, facendo affluire alla Chiesa di Gerusalemme la carità delle loro preghiere, il calore della loro comprensione ed il segno tangibile della loro solidarietà”. In questo scenario una nota positiva è data dalla ripresa dei pellegrinaggi, specie da terre lontane come Cina, Indonesia, Sri Lanka e Filippine.