Scout: il messaggio per la Giornata del pensiero
“Il nostro mondo, il nostro futuro rigoglioso!”: è questo il tema della Giornata del Pensiero 2024 che l’Agesci, insieme agli scout e alle guide di tutto il mondo (10 milioni in 152 Paesi, ndr.) si appresta a vivere, come tradizione, il 22 febbraio, data nella quale si celebra il compleanno sia di Lord Baden-Powell, fondatore del Movimento Scout, sia di Olave Baden-Powell, la capo guida mondiale. Già in questi giorni nei vari gruppi scout fioriscono tante iniziative. La giornata 2024, come recita il tema, è incentrata sulla consapevolezza ambientale. “Insieme possiamo creare un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale e libero dalla povertà, un futuro in cui ragazze e ragazzi possano crescere” ma per raggiungere questo scopo, si legge nel Messaggio dell’Agesci, diffuso per la Giornata, “dobbiamo esserci proprio tutti nell’impegno verso la custodia del Creato, stretti in un patto che impegni insieme tutte le generazioni”. La Giornata 2024 si arricchisce di ulteriori significati poiché l’Agesci quest’anno compie 50 anni: “Abbiamo scritto una storia lunghissima in questi 50 anni, storie di impegno e di felicità che hanno accompagnato il cammino di tanti compagni di strada che vi hanno preceduti e che hanno scritto, con i loro passi, un pezzettino importante della storia di questo Paese. Ma adesso tocca a noi aprire nuove piste, sentieri e strade”, scrivono Daniela Ferrara e Fabrizio Marano, rispettivamente capo guida e capo scout d’Italia dell’Agesci.
“Un anno importante, per tutti noi – si legge nel Messaggio –. 50 anni di Promessa da guide e da scout che con l’aiuto di Dio, nelle nostre comunità di appartenenza, ci ritrova ancora oggi sempre pronti a fare del proprio meglio, con onore, umiltà gioia e spirito di servizio orientato alla felicità dell’altro, con uno stile così bello che Baden Powell volle trascrivere nella Legge scout”. Da qui l’impegno a “preservare, a proteggere la bellezza e la diversità della natura, a riconoscere i diritti dei ‘resi poveri’ a partecipare ai processi decisionali per la gestione dell’ambiente e dello sviluppo dei propri paesi. È un impegno che ci chiede di scegliere da che parte stare”. L’esempio da seguire in questa strada è quello di suor Dorothy Stang, missionaria uccisa nella foresta amazzonica nel 2005, una delle prime martiri per la causa del Creato. “Ridurre, riutilizzare, riciclare e proteggere la biodiversità – conclude il messaggio dell’Agesci – diventino parte integrante del nostro stile di vita, dimostrando che il nostro impegno si traduce in gesti concreti”.