Non c’è vocazione senza missione
“Non c’è vocazione senza missione. E non c’è felicità e piena realizzazione di sé senza offrire agli altri la vita nuova che abbiamo trovato”. A ribadirlo è il Papa, nel messaggio per la Giornata mondiale per le vocazioni, che si celebra il 30 aprile sul tema “Vocazione: grazia e missione”. “La chiamata divina all’amore è un’esperienza che non si può tacere”, il monito di Francesco: “La missione comune a tutti noi cristiani è quella di testimoniare con gioia, in ogni situazione, con atteggiamenti e parole, ciò che sperimentiamo stando con Gesù e nella sua comunità che è la Chiesa. E si traduce in opere di misericordia materiale e spirituale, in uno stile di vita accogliente e mite, capace di vicinanza, compassione e tenerezza, controcorrente rispetto alla cultura dello scarto e dell’indifferenza”.
“Farsi prossimo, come il buon samaritano, permette di capire il nocciolo della vocazione cristiana”, la tesi del Papa: “imitare Gesù Cristo che è venuto per servire e non per essere servito”. “Quest’azione missionaria non nasce semplicemente dalle nostre capacità, intenzioni o progetti, né dalla nostra volontà e neppure dal nostro sforzo di praticare le virtù, ma da una profonda esperienza con Gesù”, il monito, sulla scorta del brano evangelico dei discepoli di Emmaus, che “dopo l’incontro con Gesù risorto si confidano a vicenda: ‘Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?’”. “In loro possiamo vedere che cosa significhi avere ‘cuori ardenti e piedi in cammino’”, commenta Francesco: “È quanto mi auguro anche per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, che attendo con gioia e che ha per motto: ‘Maria si alzò e andò in fretta’ (Lc 1,39). Che ognuno e ognuna si senta chiamato ad alzarsi e andare in fretta, con cuore ardente!”.