Non abituarsi al fatto che il lavoro diventi morte
Le parole del card. Zuppi alla manifestazione indetta a Bologna dopo l'incidente alla centrale idroelettrica di Suviana
"Non possiamo abituarci al fatto che il lavoro, che dà vita, diventi morte. Per nessuno. Lavoro e morte non devono mai abbracciarsi. Il lavoro è vita e deve far vivere, è vocazione, dignità della persona, socialità. Se diventa morte, sfruttamento, ingiustizia, ciò deve generare corale e convinta repulsione. Per questo oggi chiediamo responsabilità e sicurezza. Le vittime sul lavoro sono uno scandalo. Le morti e gli infortuni riguardano tutti". Così ieri l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, alla manifestazione sindacale in piazza Maggiore. Il cardinale è intervenuto sulla sicurezza e sul lavoro bene comune a seguito dell’incidente alla centrale idroelettrica di Bargi.
L’arcivescovo, che ha espresso vicinanza e preghiera alle famiglie dei morti, dei feriti e dei dispersi, nel suo intervento ha aggiunto inoltre: "La Chiesa è preoccupata delle condizioni dei lavoratori, perché al centro ci sono le persone. Tutte. Nel recente documento 'Dignitas infinita' del Dicastero per la Dottrina della Fede, è scritto: 'La povertà si diffonde in molti modi, come nell’ossessione di ridurre i costi del lavoro, senza rendersi conto delle gravi conseguenze che ciò provoca, perché la disoccupazione che si produce ha come effetto diretto di allargare i confini della povertà. Tra questi effetti distruttori dell’Impero del denaro, si deve riconoscere che non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità del lavoro' (n. 37). (…). 'La sicurezza sul lavoro – disse Papa Francesco – è parte integrante della cura della persona'. La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso, ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Facciamolo anche per onorare la loro morte". Il testo integrale sul sito www.chiesadibologna.it.
Domani, venerdì 12, alle 20.45, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena di Porretta Terme (via Ranuzzi, 2) si svolgerà la veglia di preghiera con la recita del Rosario per le vittime dell’incidente alla centrale idroelettrica di Bargi e i loro familiari, proposta dalle comunità del Vicariato Alta Valle del Reno e sarà presente, in rappresentanza dell’arcivescovo, mons. Giovanni Silvagni, vicario generale per l’amministrazione dell’arcidiocesi.