Fare del bene con la campagna natalizia di Acs
Col Natale alle porte, non c’è regalo migliore che dare il proprio contributo e sostenere chi è in grave difficoltà. La fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (Acs) promuove tre progetti volti ad aiutare i cristiani oppressi in Siria, Libano e India. Il messaggio è rivolto a tutti i cattolici italiani e quanti sono sensibili alle drammatiche condizioni in cui sono costrette a vivere numerose famiglie.
Il primo ha lo scopo di assicurare medicine e accertamenti clinici a 150 malati cronici di Homs, in Siria. Dopo dieci anni di guerra la popolazione continua a soffrire e a morire per l’aggravarsi della situazione sanitaria. Metà degli ospedali e dei centri di prima assistenza sono andati distrutti o risultano inagibili, inoltre si stima che circa il 70% del personale sanitario sia emigrato e che ci sia un solo medico ogni 10.000 abitanti. Il sistema sanitario non è in grado di far fronte alla domanda di cure mediche, tanto che l’aspettativa di vita si è ridotta di 15 anni per gli uomini e di 10 per le donne. La Chiesa sta assistendo anche dal punto di vista sanitario i cristiani più poveri, in particolare i malati cronici e gli anziani che non riescono ad accedere alle cure e alle sempre più costose terapie farmacologiche.
La seconda iniziativa intende fornire beni alimentari (tra cui zucchero, riso, latte e pane) a 2.500 famiglie cristiane di Zahleh, in Libano, nazione in cui anche a seguito della catastrofica esplosione nel porto di Beirut del 4 agosto 2020, la crisi economica e politica si è aggravata. Il potere d’acquisto è ridotto a un decimo, il tasso di povertà è al 74% e i prezzi dei beni di consumo sono aumentati fino al 120%. A causa della carenza di elettricità - tale da causare blackout anche di 20 ore al giorno - e alla mancanza di combustibile, gli ospedali hanno ridotto drasticamente la loro attività. La priorità per migliaia di famiglie libanesi è sfamarsi e la Chiesa è attivamente impegnata per la loro sopravvivenza; l’arcidiocesi a Furzol e Zahleh - nella valle della Beqaa - infatti, provvederà alla distribuzione del “cibo della speranza” ogni domenica alla fine delle Messe.
Il terzo progetto riguarda aiuti per 190 sacerdoti e 800 suore che sostengono poveri e malati nella diocesi di Calicut, in India. L’andamento della pandemia da Covid-19 continua ad essere drammatico e il sistema sanitario è sottoposto a una pressione senza precedenti. Mancano posti letto nonché presidi essenziali per affrontare la malattia, a cominciare dall’ossigeno. Le ripercussioni sociali della pandemia hanno inciso anche sulla condizione di tante persone che lavorando saltuariamente o sprovvisti di contratto, sono rimasti disoccupati. In India si muore di Covid e di fame, pertanto, i sacerdoti e le suore presenti sul campo si impegnano nell’assistenza ai più bisognosi, in particolare nelle zone rurali dove l’assistenza sanitaria è totalmente assente.
Per maggiori informazioni visitare il sito: https://acs-italia.org/