Eutanasia: inquietudine sul referendum
“Suscita una grave inquietudine la prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente”. A denunciarlo è il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’introduzione al Consiglio permanente, in corso a Roma fino al 29 settembre. “Autorevoli giuristi hanno messo in evidenza serie problematiche di compatibilità costituzionale nel quesito per il quale sono state raccolte le firme e nelle conseguenze che un’eventuale abrogazione determinerebbe nell’ordinamento”, ha fatto notare il cardinale: “Senza voler entrare nelle importanti questioni giuridiche implicate, è necessario ribadire che non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire, ma il prevalere di una concezione antropologica e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali”. Secondo il presidente della Cei, “c’è una contraddizione stridente tra la mobilitazione solidale, che ha visto un Paese intero attivarsi contro un virus portatore di morte, e un’iniziativa che, a prescindere dalle intenzioni dei singoli firmatari della richiesta referendaria, propone una soluzione che rappresenta una sconfitta dell’umano”. “Chi soffre va accompagnato e aiutato a ritrovare ragioni di vita”, l’indicazione di rotta della Chiesa italiana: “Occorre chiedere l’applicazione della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore”.