Comunità nella grande comunità europea
Federazione italiana settimanali cattolici: "Siamo comunità nella grande comunità europea”. Così il presidente don Adriano Bianchi all'apertura dell’ultima giornata del convegno nazionale “Colori d’Europa, le sfide del terzo millennio” che si chiude oggi a Forlì
“Come settimanali diocesani raccontiamo i nostri territori, le sfide amministrative. Siamo comunità nella grande comunità europea, nel grande sogno europeo”. Lo ha affermato questa mattina don Adriano Bianchi, presidente nazionale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), all’apertura dell’ultima giornata del convegno nazionale “Colori d’Europa, le sfide del terzo millennio” che si chiude oggi a Forlì.
“Percepiamo come lo spirito che anima la vita dei nostri settimanali con il racconto delle Chiese e della gente abita ogni territorio del Paese”, ha osservato don Bianchi, sottolineando che “se anche abbiamo pochi mezzi cerchiamo di farli fruttare al meglio, grazie a persone che credono in questa presenza”. Anche pensando alle sfide che i settimanali diocesani hanno di fronte, come quello della sostenibilità economica, il presidente della Fisc, ha rilevato che “i giovani hanno un cuore europeo, si sentono a casa in ogni luogo. Ma non smettono di tenere vivo il collegamento con il luogo di provenienza”. “L’idea dell’Europa – ha spiegato – non tradisce la bellezza del riferimento alle proprie radici, alla comunità dove uno è nato e cresciuto. I giovani di oggi che vanno all’estero vivono lontano dall’Italia ma senza perdere la propria origine, la propria identità, l’amore per la propria casa”.
“Abbiamo un imprinting che ci lega ad una comunità, ma abbiamo uno sguardo non localistico che guarda all’Italia, all’Europa e al mondo”. Lo ha affermato don Adriano Bianchi ricordando “l’attenzione dell’Europa e ai temi europei” che contraddistingue i settimanali cattolici italiani grazie alla sinergia con il Sir. Questo avviene “mantenendo il nostro radicamento” con “il racconto di storie e di comunità che diversamente non verrebbero narrate”. Rispetto alla riforma dell’editoria, il presidente della Fisc ha detto che “ci sentiamo un po’ traditi” visto dopo poco più di un anno dall’entrata in vigore si è alla vigilia di nuovi cambiamenti. Rispetto all’attività dei settimanali diocesani, “crediamo che – ha proseguito – questa presenza sia necessaria al bene del Paese. Un impegno che rilanciamo, ribadendo che guardiamo dai nostri territori all’Italia, all’Europa e al mondo europei”.