Chiamati per nome
“Giovani in movimento oggi, verso un lavoro domani” è il titolo del Congresso nazionale della Gioc (Gioventù operaia cristiana)
Giovani e lavoro può sembrare un binomio perdente in una società come la nostra dove l’ingresso nel mercato del lavoro è complicato così come sono complicate le tutele per chi riesce effettivamente a entrare. In Italia il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 37,9% (in Europa la media è del 22%). Ma è proprio in questo contesto difficile che la “compagnia” diventa importante. Negli ultimi anni la Gioc si è confrontata su diverse tematiche: dalla formazione professionale all’alternanza scuola-lavoro, dai giovani Neet (non studiano e non lavorano) alle trasformazioni stesse del mondo del lavoro.
Le origini. La Jeunesse Ouvrière Chretienne (Joc) è nata in Belgio poco dopo la prima guerra mondiale dalla dolorosa constatazione che il lavoro e l’ambiente di lavoro non solo allontanavano migliaia di giovani lavoratori dalla Chiesa, ma ancor più li disumanizzavano, degradando la loro vita spirituale. Sulla spinta dei successi internazionali, dal 1943 anche in Italia si formarono i primi gruppi della Gioc con esperienze locali particolarmente vive a Torino e a Roma. L’esperienza così impostata, tra il 1948 ed il 1952, affrontò varie problematiche quali l’apprendistato, l’orientamento professionale, la disoccupazione giovanile, le condizioni di lavoro dei giovani. Nel 1954 a seguito di difficoltà organizzative questo progetto venne in parte abbandonato. All’inizio degli anni ‘70 l’esplosione della questione operaia e la ripresa delle lotte dei lavoratori facevano emergere, però, la gravità dei problemi del mondo del lavoro ed anche la difficoltà della Chiesa a rapportarsi con la realtà operaia. Il tentativo di affrontare la questione giovani lavoratori portò così a realizzare l’esperienza della Gioc in numerose realtà.
Il programma dei lavori. Sabato 10 e domenica 11 dicembre, presso il Centro pastorale Paolo VI, si volge il XVII Congresso nazionale della Gioc (la Gioventù operaia cristiana). Sarà un’occasione importante per costruire democrazia, partecipazione e responsabilità con i giovani dell’associazione e in avvicinamento. Il movimento sarà chiamato a votare le priorità, gli orientamenti e gli obiettivi per i prossimi tre anni. Infine, saranno, inoltre, votati i mandati per i nuovi incarichi di responsabilità nazionale. Il congresso sarà anche un’opportunità per i giovani di Brescia che hanno incontrato la Gioc e quelli che la incontreranno proprio grazie a questo momento, ma anche tutti i soggetti della rete di questa realtà. La mattinata di sabato 10 dicembre si apre alle 9 con la tavola rotonda “Apprendimento che cambia, in funzione di un lavoro che cambia”. Moderati da don Adriano Bianchi, intervengono: i rappresentanti dell’associazionismo (Maria Cristina Pisani, portavoce del Forum nazionale dei giovani), del sindacato (Gianluigi Petteni - segreteria nazionale Cisl), della Chiesa (suor Francesca Fiorese, direttrice della Pastorale del Lavoro di Padova), delle istituzioni (Ministero del Lavoro) e del mondo accademico (Dario Eugenio Nicoli della Cattolica). Gli obiettivi della tavola rotonda sono: sentire nei diversi ambienti come si sta vivendo il cambiamento rispetto a “giovani, lavoro e formazione; mettersi in ascolto di altre realtà, associazioni, istituzioni, sindacato, Chiesa; confrontarsi con chi è vicino alla Gioc. Nel pomeriggio, i lavori di gruppo prima della festa serale. Domenica, invece, alle 9 il vescovo Monari presiede la celebrazione eucaristica in Duomo Vecchio.