Per una nuova democrazia
Il Centro Alcide De Gasperi di Castegnato si è recato nei giorni scorsi a Faenza da Mons. Mario Toso. L'incontro è stato introdotto da Giovanni Falsina che ha posto a Mons. Toso una serie di domande che ruotavano attorno al Suo volume “Per una nuova democrazia”
Guidati dal suo giovane presidente Nicola Vacca, il Centro Alcide De Gasperi di Castegnato si è recato nei giorni scorsi a Faenza da Mons. Mario Toso, vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, già segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ed uno tra i massimi esperti della Dottrina Sociale della Chiesa. L'incontro, programmato da tempo, è stato introdotto da Giovanni Falsina, vice Presidente della Congrega della Carità Apostolica di Brescia, che ha posto a Mons. Toso una serie di domande che ruotavano attorno al Suo volume “Per una nuova democrazia”. La base del testo è un piccolo volume che il vescovo Toso aveva pubblicato qualche anno fa e che si chiamava “Riappropriarsi della democrazia” e le radici di quel volume erano l’Evangelii gaudium di Papa Francesco e il discorso sul bicentanario della nascita dell’Argentina pronunciato dal Cardinale Bergoglio. Nelle sue riflessioni Mons. Toso, che ha ricordato di conoscere abbastanza bene Brescia, essendo stato per due anni a Nave ove i salesiani hanno uno studentato collaborando nell'attività pastorale, ha evidenziato come in questo momento la democrazia si presenta preda di populismi, oligarchismi e paternalismi, che in definitiva espropriano i cittadini della loro sovranità. Si deve recuperare il progetto originario della democrazia, ma al centro dei processi democratici deve sempre esserci il popolo. Occorre - ha continuato Mons. Toso- passare da una democrazia “a bassa intensità” ad una democrazia “ad alta intensità”, ossia rappresentativa, partecipativa, più sociale, inclusiva che possa davvero perseguire il bene comune. Come fare allora?
L’idea di fondo è creare un nuovo movimento culturale, che possa rappresentare anche il punto di vista cattolico perché “se analizziamo tali rappresentanze, dobbiamo registrare una loro progressiva desertificazione. Su tanti temi oggi i cattolici sono spesso passivi e poco reattivi. Occorre più protagonismo sul piano politico rispetto ai problemi della società e all'incarnazione dei valori evangelici”. E quindi – continua il vescovo Toso – “diventa sempre più chiaro che, se le società civili intendono conservare uno stile di vita di tipo democratico e partecipativo, occorre adoperarsi per la nascita di nuovimovimenti sociali, per la riforma dei partiti e delle molteplici istituzioni, che popolano il tessuto civile, non esclusi i sindacati. In mancanza di ciò, sarà impossibile sperare nel rilancio di adeguate rappresentanze politiche”. È un progetto di ampio respiro che tocca prima il fronte culturale, poi i cosiddetti corpi intermedi, e quindi i più grandi partiti politici. Un sistema dal basso verso l’alto, secondo il principio della sussidiarietà, che crei appunto un nuovo sentimento democratico. Alla fine dell'incontro il vescovo Toso ha voluto donare ad ogni partecipante una sua pubblicazione dal titolo “ Il vangelo della gioia”.
Successivamente i partecipanti hanno visitato il Museo Diocesano che occupa un'importante porzione del piano nobile della residenza episcopale e che raccoglie opere di rilevante valore artistico. Nel pomeriggio, accompagnati dalla professoressa Luisa Renzi Donati, vi è stata la visita a Palazzo Milzetti, una delle più belle espressioni dell'arte neoclassica in Italia, alla Basilica cattedrale, di influenza toscana, a piazza del Popolo e a piazza Libertà.