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Borgosatollo
di ANNA ROMANO 06 giu 2024 09:34

Borgosatollo: tra conferme e voglia di cambiare

A Borgosatollo, Comune di poco più di 9.000 abitanti alle porte di Brescia, la corsa alla carica di primo cittadino è tutta al femminile. A contendersi la fascia tricolore che, negli ultimi 10 anni, è stata di Giacomo Marniga, sono Elisa Chiaf della lista “Partecipare per Borgosatollo”, che negli ultimi cinque anni è stata assessore ai servizi sociali, e Fabiana Usanza, di “Noi per Borgosatollo”, consigliere comunale di minoranza. Le due candidate sono state protagoniste, lo scorso 30 maggio, di un confronto pubblico promosso dalle Acli e dall’Azione cattolica borgosatollesi, moderato dal nostro giornalista Massimo Venturelli. Le domande predisposte dagli organizzatori, a partire da quella relativa alla motivazione del loro impegno, hanno consentito a Chiaf e Usanza di far conoscere progetti e proposte amministrative per Borgosatollo. Di seguito le loro risposte


Cosa vi ha spinto a candidarvi come sindaco di Borgosatollo?

Elisa Chiaf. Lo spirito di servizio e la passione per il mio paese, che mi caratterizza da sempre, mi hanno spinta, dieci anni fa, a impegnarmi in politica e, oggi, a presentare questa mia candidatura. Io mi occupo soprattutto di servizi sociali e di politiche pubbliche. Ho sempre amato studiare in giro per il mondo o per l’Italia: ogni qualvolta vedessi un progetto interessante, volevo proporlo anche a Borgosatollo. In questi dieci anni, ho imparato a gestire un Comune, perché nei periodi di assenza del sindaco ho dovuto sostituirlo e ho imparato come si creano opere pubbliche, come si appalta, come si fanno i bandi… Mi ha spinto, poi, il modo con cui abbiamo lavorato in questi dieci anni perché abbiamo cercato di creare un clima pacifico e collaborativo con le associazioni, tra le istituzioni e tra i cittadini in modo coeso e sereno.

Fabiana Usanza. Ciò che mi ha portata a questo impegno è la passione a mettermi al servizio della comunità dove sono nata, cresciuta, dove ho deciso di costituire la mia famiglia e dove lavoro. Bisogna sempre cercare di imparare perché sappiamo che la società è in continua evoluzione, quindi ci vuole sempre impegno, voglia di ricominciare e, oggi, io ho delle idee chiare e mi sento pronta ad assumermi questa grande responsabilità. Ritengo che gli strumenti per far evolvere una comunità siano l’ascolto e il coinvolgimento dei cittadini. Penso che in tutte le comunità, dopo un po’ di tempo, ci sia necessità di un ricambio. Io propongo una lista di persone motivate che possano dare un nuovo slancio, nuova voglia e tanta professionalità.


Cos’è per voi il bene comune all’interno della società, in particolare per la comunità di Borgosatollo?

Fabiana Usanza. Il tema del bene comune, secondo me, è strettamente collegato all’apprezzamento del valore e dei bisogni della persona, in sintonia con la sua partecipazione alla vita sociale e solidale in cui non ci devono essere differenze o ingiustizie tra i partecipanti. Come Sindaco che punta ad armonizzare gli interessi e le esigenze di tutti, ho pensato a delle politiche sociali che vadano ad accogliere tutti i cittadini da zero a cent’anni, per fornire risposte serie e concrete. Nell’ambito del sostegno alla famiglia, poi, vogliamo invertire quella che è la curva demografica, prevedendo un incentivo alle nascite, un supporto psicologico e fisico alle donne, nonché delle misure che facilitino l’accesso ai nidi gratis. Per quanto riguarda i disabili, abbiamo previsto alcune misure ad hoc come il garante dei diritti della disabilità, l’Osservatorio e un tavolo partecipativo, segni tangibili dell’attenzione che vogliamo porre a questi soggetti, ma anche ai caregiver. In questo senso, oltre al potenziamento del servizio di trasporto, ci stiamo già muovendo per un’attribuzione di spazi loro dedicati. Per quanto riguarda gli anziani, la loro salute dipende dal loro umore. Dunque, assoluta valorizzazione al centro “Arcobaleno” che si occupa della loro ricreatività. Un servizio molto interessante è “Vengo da te”, un servizio tenuto da persone formate che considerino anche i bisogni di un anziano che vuole stare in casa. Pensiamo anche all’idea, assolutamente concreta, di un centro diurno. I giovani non hanno spazi dedicati, quello che è stato fatto fino ad oggi è troppo poco. Dobbiamo cercare di avvicinarli, avviare delle politiche che possano essere definite da loro stessi, anche tramite l’utilizzo dei social, per chiedere un loro parere e creare un tavolo partecipativo.

Elisa Chiaf. Il bene comune chiede, secondo me, di pensare davvero al bene di tutti, cercando di rispondere ai bisogni della popolazione. Lo possiamo fare in tre modi: dandogli degli spazi, costruendo o riqualificando e ridefinendo dei luoghi e riempiendo quei luoghi di servizi con persone professionali che possono erogarli con efficienza. Per l’infanzia, minori e famiglia, noi preferiamo dare dei servizi prevalentemente gratuiti e, soprattutto, concludere il nido che abbiamo avviato. Vogliamo continuare lo spazio famiglia, un servizio gratuito in cui il bambino di 3-6 anni può andare per crescere in spazi educativi e socializzanti. Siamo riusciti a far tornare sul territorio la sanità pubblica e, dal lunedì e venerdì, è aperto il consultorio. Per i giovani abbiamo fatto tanto e stiamo continuando a lavorare per loro. A parte le progettualità varie, abbiamo avviato una collaborazione con l’oratorio. L’idea che abbiamo noi è di potenziare questo luogo polifunzionale e utilizzare gli spazi riempiendoli di educatori, contenuti e attività. Per le disabilità c’è una delibera per dedicare quello che si sta ristrutturando a un centro per la disabilità. Stiamo parlando di un bisogno importantissimo, che deve restare qui, con le famiglie che possono. Dobbiamo arrivare ad affidare il servizio interno per la riqualificazione e per la gestione di un centro diurno settimanale, aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17, e, nel weekend, magari metterlo a disposizione delle associazioni. Per gli anziani, abbiamo appena inviato, insieme alla Fondazione Santa Maria Immacolata, un progetto per ristrutturare la vecchia casa di riposo e dare vita a dei miniappartamenti. Puntare sulla domiciliarità è la strategia per gli anziani che le normative ormai promuovono: dare una casa a prezzi calmierati e gestire la rete di servizi adiacenti come la Caritas, gli infermieri di comunità degli ospedali civili e il potenziamento sul laboratorio di analisi.


Emergenza climatica e ambientale e inquinamento sono questioni che interpellano anche i Comuni. Come futuri amministratori, quali azioni prioritarie e indispensabili intendereste per promuovere per la comunità di Borgosatollo?

Elisa Chiaf. Vogliamo continuare sulla strada della tutela dell’ambiente. Abbiamo detto di no a tutti gli impianti inquinanti che volevano aprire a Borgosatollo, rinunciando anche all’introito di molti soldi. Putiamo, poi, alla riduzione delle emissioni inquinanti. Abbiamo già riqualificato buona parte del nostro patrimonio immobiliare con impianti fotovoltaici e il parco mezzi del Comune in parte usando macchine elettriche, oltre ad aver installato le colonnine elettriche per i cittadini. Abbiamo proposto e costruito l’impianto della Comunità energetica rinnovabile, il cui progetto è già stato approvato. Se verrà finanziato, potremo pannellare i tetti dei capannoni e altri luoghi, mettere in comune l’energia e produrla anche per coloro che non hanno la possibilità di installare i pannelli, ma che potranno consumarla. Un altro fronte di impegno sarà quello per la mitigazione del rischio. Tutte le nuove opere che stiamo costruendo stanno andando nella direzione di invarianza idraulica per evitare allagamenti e fare la cisterna per raccogliere l’acqua piovana ed evitare la siccità. Un’altra opera molto importante, che è stata approvata con il Pnrr, è il bypass di deviazione della roggia Vescovada che, in caso di esondazione, allagherebbe il centro storico. Penso che nel tema rifiuti sia importante sottolineare il passaggio a un sistema di raccolta che ci sta già dando i primi risultati con la riduzione della quantità dei rifiuti indifferenziati e l’offerta che ci ha fatto Aprica prevede già il centro del riuso.

Fabiana Usanza. L’argomento rientra tra le priorità del nostro programma al punto che, all’interno della nostra lista, ho voluto inserire delle persone che hanno speficiche competenze su un tema tanto importante. Siamo fortemente motivati nella lotta all’inquinamento da perseguire mediante dei provvedimenti. In tema di rifiuti, sicuramente, il sistema adottato porta a porta permette delle performance ambientali sicuramente migliori. Proprio a tal fine, presso il centro di raccolta, ci piacerebbe aprire un centro del riuso. Ritengo, inoltre, che l’eliminazione dei green service non sia una buona scelta per il nostro territorio. Penso che ci si debba muovere anche per uno sviluppo sostenibile ed economico del nostro paese e con la rigenerazione urbana. In aggiunta, ci proponiamo di portare avanti il progetto della Comunità energetica rinnovabile, già partito in via preliminare, ma che deve essere reso concreto. Altra priorità è quella dell’efficientamento energetico anche degli edifici comunali e di altre strutture. Siamo attenti alla qualità dell’aria e, quindi, pensiamo all’installazione di monitor che individuino i livelli di Pm10 e Pm2 nelle zone maggiormente trafficate. Vogliamo promuovere la mobilità sostenibile, prendendo, per esempio, accordi con Brescia Mobilità per l’estensione a Borgosatollo del servizio di bike e car sharing. Le azioni a tutela dell’ambiente devono partire da un cambio di mentalità da tutti noi e il dovere dell’amministratore è assolutamente quello di sensibilizzare ogni cittadino, ovvero portare avanti delle pratiche di rispetto dell’ambiente e delle sue risorse.


Come immaginate la Borgosatollo dei prossimi anni? Qual è il vostro sogno per il paese?

Fabiana Usanza. Penso ad un paese che decide di cambiare percorso e di premiare quella che è la voglia di rinnovamento. Penso a un paese capace di uscire dall’isolamento istituzionale per costruire invece un rapporto di collaborazione e cooperazione con anche i Comuni limitrofi. Sogno un paese che faccia propria la politica di stop al consumo di suolo con adeguati piani disviluppo urbanistico e rigenerazione urbana politica di stop al consumo di suolo. Vorrei tutelare le aree verdi, risparmiare le risorse idriche senza ostacolare la crescita e lo sviluppo economico. Penso a un Paese attrattivo, capace di far rialzare le saracinesche abbassate dei suoi negozi e di sostenere attività e imprese. Vorrei un’amministrazione che affronti il tema della viabilità, che sappia, venire incontro a quelle che alle esigenze dei cittadini.

Elisa Chiaf. Il nostro sogno per Borgosatollo è che ognuno possa soddisfare il proprio desiderio, cioè: chi vuole farsi una famiglia, qui possa trovare lo spazio con i servizi adeguati, mandando i propri figli in scuole sicure con un’offerta formativa di qualità; chi vuole invecchiare a Borgosatollo possa farlo a casa sua, ma non da solo; chi vuole aprire un’attività a Borgosatollo possa farlo perché il piccolo commercio è il cuore di Borgosatollo. Ecco, i desideri delle persone: poter vivere bene in sicurezza; prendere i mezzi pubblici in tranquillità; muoversi in bici nel proprio paese; andare nei parchi, fare sport; suonare uno strumento e fare corsi di teatro. L’obiettivo è rispondere ai desideri di vita dei cittadini, affinché ognuno possa costruire la sua vita a Borgosatollo e trovare le risposte adeguate. Quello che abbiamo fatto in questi anni è dare risposte, ascoltare i bisogni, inventarci risposte nuove, riqualificare luoghi vecchi ed essere a disposizione dei cittadini.

ANNA ROMANO 06 giu 2024 09:34