Si chiude il Festival Carta della Terra
25 iniziative per 24 comuni nel bresciano e più di 1000 partecipanti, a partire dall’inaugurazione tenutasi il 22 aprile a Castegnato, presso l’ex discarica Pianera, alla presenza dei vari partner del Festival.
“L’obiettivo di diffondere il più possibile i messaggi della Carta della Terra credo sia stato più che raggiunto – dice la direttrice scientifica Eugenia Giulia Grechi (nella foto) - Questa edizione ci ha insegnato a portare le sfide della Carta su un piano inedito rispetto ai festival precedenti. Abbiamo cercato di riscoprire il valore della terra nelle sue manifestazioni più naturali: il contatto e l’esperienza”.
Non a caso l’ultimo intervento in calendario ha visto come protagonista il poeta Franco Arminio, anima peregrina sempre a debita distanza dai baccanali delle città, ma mai con il pregiudizio.
Durante il percorso sono stati diversi i “porti sicuri”, tra cui gli Orti botanici di Ome, i bambini “senza zaino” dell’istituto Comprensivo di Leno ed i Comuni che con loro hanno sottoscritto la Carta della Terra, le “meraviglie della terra” di Palazzolo sull’Oglio e quelle imprenditoriali di Sonia Moletta (azienda agricola di Rudiano) e Luisa Rocco (“Vigna dorata” di Cazzago San Martino), Il “sentiero del respiro” di Berlingo (a memoria delle vittime covid), la Biblioteca di Rovato, il circo itinerante dei fratelli Mic Fratilor a Urago d’Oglio e infine le Torbiere del Sebino “condite” dalle pause poetiche di Franco Arminio.
Un festival che ha incrociato altri festival, la collaborazione con la Rassegna della Microeditoria e con essa la condivisione di alcuni ospiti importanti, come il filosofo Salvatore Veca e il Vice Direttore Fao Maurizio Martina.