Rotta balcanica al centro della Scuola della pace
Promuovere consapevolezza sui fenomeni storici in atto dialogando con chi da tempo lavora sul campo: una necessità che diventa realtà concreta nella “Scuola della Pace”, prima edizione dell’iniziativa organizzata dal Coordinamento provinciale degli Enti Locali per la Pace e la Cooperazione internazionale e rivolta agli Amministratori. Al centro, quest’anno, ci sarà la rotta balcanica, grazie alla collaborazione con la rete “RiVolti ai Balcani – diritti in movimento”.
Quattro gli appuntamenti in programma. Il primo incontro, dal titolo “Visione d’insieme: che cos’è la rotta balcanica?” si svolgerà sabato 29 gennaio, dalle 10.30 alle 12.30, nel Comune di Roncadelle. Sarà online, invece, il secondo evento, dal titolo “Rotte, campi, frontiere e respingimenti: gli aspetti giuridici”, in programma per venerdì 25 febbraio, dalle 17.30 alle 19.30. Ancora in streaming, il terzo incontro: “Chi fa cosa: dal ruolo dell’Europa alla società civile” sarà venerdì 25 marzo alle 17.30. Il quarto e ultimo appuntamento è in calendario per sabato 30 aprile, in presenza, con “Il nostro viaggio in 4 tappe”. Al termine del percorso, pandemia permettendo, sarà realizzato un viaggio lungo la Rotta Balcanica per ascoltare la società civile e le organizzazioni sul campo, ma anche per promuovere azioni di advocacy nei diversi contesti istituzionali.
In occasione dell’incontro introduttivo al Comune di Roncadelle, sarà presentata anche l’installazione “Panta Rei: vite migranti lungo la rotta balcanica” ideata e curata da Anna Clementi e Diego Saccora. Un percorso originale, che ricalca le principali tappe del viaggio via terra per raggiungere l’Europa, facendo uso di foto, suoni, pannelli di testo, mappe, video e soprattutto oggetti originali ritrovati negli stati attraversati dai migranti: l’installazione è stata ideata come strumento didattico da utilizzare negli istituti scolastici, nelle associazioni, nelle istituzioni pubbliche e nelle organizzazioni non governative per sensibilizzare sulle rotte migratorie, sulle condizioni di vita, sull’impatto su territori e popolazione locale e sulle discriminazioni alla base e come effetto. Insomma, le cinque sezioni (viaggio, campo, famiglia, identità e sogni) ricalcano il percorso mentale e corporeo compiuto da chi lascia la propria casa.