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Ceratello di Costa Volpino
di REDAZIONE 17 giu 2024 10:04

Cinquant’anni dalla morte di don Giacomo Vender

“Sacerdote di Dio, uomo con gli uomini, ribelle per amore”: parole che hanno scolpito la vita di don Giacomo Vender e che colpiscono nella pienezza di una scarna sintesi alla lettura delle lapidi presenti sulla casa natale di Lovere in provincia di Bergamo ma Diocesi di Brescia, dove nacque il 13 aprile 1909, sul lungolago a lui dedicato e nel piazzale della chiesa al Titolo del Santo Spirito da lui edificata nell’Oltre Mella di Brescia. Venerdì 28 giugno le stesse parole saranno svelate nella targa apposta nel luogo della sua morte, avvenuta 50 anni or sono, a Ceratello di Costa Volpino, dopo la celebrazione eucaristica in programma alle 10.30 nella vicina chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù, dove il giorno prima della sua scomparsa don Giacomo Vender officiò la sua ultima messa.

In occasione del 50° della scomparsa di don Giacomo Vender, l’unità Pastorale a lui dedicata, costituita il 5 novembre 2015, commemora la ricorrenza con una serie di eventi diffusi nel suo territorio, che comprende quattro parrocchie cittadine dell'Oltremella di Brescia: Divin Redentore, Santa Giovanna Antida Thouret, Santo spirito e Natività della Beata Vergine Maria.

Il primo appuntamento è in programma sabato 22 giugno alle 14,30 presso l’Oratorio di Santo Spirito, in via don Vender 40: “Il Primo quartiere. Conferenza movimentata sul quartiere degli sfrattati nell’Oltre Mella di Brescia, condotta da testimoni dell’epoca”. Don Giacomo Vender fu cappellano del quartiere che accolse gli sfrattati dal centro cittadino sventrato per la costruzione di Piazza della Vittoria dal 1927 al 1932. I capannoni che costituivano il quartiere furono demoliti nel 1967: oggi al loro posto si trova l’Oratorio di Santo Spirito, che custodisce ancora alcune costruzioni del quartiere, tra cui la ex-chiesa dedicata alla Sacra Famiglia dove avrà luogo la “Conferenza movimentata” che descriverà il quartiere, la sua umanità e la risolutezza di don Vender nel dare casa, lavoro e dignità agli sfrattati. La conferenza sarà condotta da Ivana Botticini, Maria Rosa Botticini, Rossana Foresta, Giulio Comai e Luciano Ferretti, testimoni che vissero il quartiere negli anni tra il 1950 e il 1960. 

Don Giacomo Vender edificatore di comunità. Ne è testimone la sua determinazione tra gli sfrattati la più riconoscibile in tutto il suo percorso umano. Una missione affatto attuale, che chiama l’unità Pastorale alla messa “In erigenda ecclesia” domenica 23 giugno alle 10 nella chiesa intitolata alla Natività della Beata Vergine, parrocchiale di Urago Mella, in via della Chiesa n.126. Messa ispirata dall’opera di don Giacomo Vender che ha saputo costruire la comunità ecclesiale calato nell’attualità del suo tempo. Anche oggi i cristiani sono interrogati dalla storia, che presenta situazioni apparentemente rovesciate rispetto all’epoca di don Giacomo, nelle chiese svuotate, nella penuria di sacerdoti; ma non nella fede, nel discernimento, nel servizio a cui la messa intercede. Stupisce l’attualità di don Giacomo Vender a 50 anni dalla sua morte: dopo essere stato cappellano militare, sacerdote tra i partigiani, al servizio degli sfrattati, una costante è stata l’espressione della fede nel celebrare la messa (momento centrale nelle comunità da lui animate), tangibile nell’energia fisica, e pronta a rinnovarsi per cogliere la partecipazione degli astanti, con nuovi canti, preghiere e azioni. Soprattutto con l’avvento del Concilio Vaticano II, il nuovo rito fu un ambito discusso da don Giacomo Vender a contatto, tra gli altri sacerdoti, con uno dei periti conciliari del Sacrosantum Concilium, la Costituzione sulla Sacra Liturgia, promulgata il 4 dicembre 1963: il “Cardinal parroco” Giulio Bevilacqua. Nelle sue messe queste novità erano tangibili, nello sforzo di un coinvolgimento attivo dell’assemblea. È il tema dell’incontro di giovedì 27 giugno alle 18 (Parrocchia di S. Giovanna Antida Thouret, via Quinta n.51, Quartiere G.C. Abba, Brescia).

“Il Rito nel Colloquio con Dio. Attualità di don Giacomo Vender”. Ne discuteranno, moderati da don Roberto Manenti, Parroco Coordinatore dell’Unità Pastorale don Giacomo Vender: don Gianmaria Frusca, Vicedirettore Ufficio per la liturgia della Diocesi di Brescia, che parlerà delle novità del rito nel concilio Vaticano II; don Oliviero Faustinoni, Canonico emerito della Cattedrale di Brescia, testimone delle novità e delle messe di don Giacomo Vender; Don Andrea Dotti, Vice Cancelliere Diocesano e Saverio Todaro, segretario CDAL (Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali), in merito a come oggi il rito viene sentito e agito.

Venerdì 28 giugno è il 50° anniversario della morte di don Giacomo Vender, avvenuta a Ceratello di Costa Volpino (Bg), dove alle 10.30, nella chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù (in via Castagnevizza n.11), don Giacomo officiò la sua ultima messa il 27 giugno 1974, sarà celebrata la messa da don Alessandro Camadini, parroco di Lovere, don Angelo Bonardi amministratore parrocchiale di Ceratello, Qualino, Branico e don Roberto Manenti, parroco coordinatore Unità Pastorale don Giacomo Vender di Brescia. Terminata la funzione, sarà svelata la targa nel luogo della morte di don Giacomo, poco lontano dalla chiesa: è l’attuale Bar Miralago in via Montello n.15, al tempo circolo ricreativo e ritrovo di lavoratori.

La concreta sensibilità della famiglia Vender, che realizza il sentimento delle comunità di Lovere e Santo Spirito, pone questa lapide come segno finale del percorso di vita di don Giacomo Vender, dopo quelle sulla casa natale a Lovere e presso la chiesa di Santo Spirito a Brescia, ma invita e apre alla sua eredità spirituale.

Carica della fede di don Giacomo Vender è anche la chiesa al Titolo del Santo Spirito, per cui don Giacomo offrì la sua vita, come si legge sulla sua agenda il 27 marzo 1964: “Venerdì Santo. In piena coscienza, in stato di salute superlativamente buono in questo giorno della Crocifissione di Gesù, circa l’ora della sua morte, offro la mia vita osando […] di unirla a quella di Gesù sul Calvario, per ottenere la rimossione di tutti gli ostacoli che impediscono la costruzione della chiesa, […] Questa pagina, oggi 27 marzo 1964, vale come mio testamento. Non posseggo nulla, perciò quanto è sotto il mio nome appartiene alla parrocchia”.

Nella chiesa, in via Crotte n.6, alle 18 del 28 giugno, la funzione in suffragio del suo primo parroco per poi aprire, nel “Salone della Vita” al primo piano della parrocchiale, la mostra sull’Edificazione della chiesa al titolo del Santo Spirito, con progetti e realizzazioni che presentano le innovazioni volute da don Giacomo, tra cui un altare proteso verso il centro dove il sacerdote si trova immerso nella sua comunità, come effettivamente è stata la vita di don Giacomo Vender, le cui parole ancora sorprendono in merito alle opere umane: “Ricordate, come vi ho già detto altre volte, che la edificazione di una chiesa costituisce l’avvenimento d’amore tra tutti il più grande”.

La messa di domenica 30 giugno, alle 11, nella chiesa al Titolo del Santo Spirito, presieduta da Mons. Angelo Gelmini, Vicario Episcopale per il clero, offrirà all’assemblea la possibilità di rivivere alcuni momenti della messa di don Giacomo Vender proponendo alcuni riti, canti e preghiere introdotti dal sacerdote loverese nel rinnovare la celebrazione eucaristica.

REDAZIONE 17 giu 2024 10:04