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Bagolino
di REDAZIONE 31 ott 2022 08:56

Verso l’antico splendore

Al via il restauro della grande tela raffigurante la Madonna con Bambino e S. Antonio abate, opera di Antonio Giarola detto il Cavalier Coppa

Prende il via in questi giorni, il restauro della grande tela raffigurante la Madonna con Bambino e S. Antonio abate, opera di Antonio Giarola, detto il Cavalier Coppa (Verona 1595-1655).

Il prezioso dipinto è oggi collocato nella chiesa di S. Lorenzo a Bagolino, dove fu spostato proveniente dalla chiesa di S. Giorgio, nel 1796. Autore di buon livello, il Giarola studiò a Bologna presso Guido Reni, e vi rimase sino al 1630. Fu poi per qualche tempo presso il Duca di Mantova e tornò infine a Verona dove dipinse numerose pale d’altare.

L’iniziativa al restauro, affidato allo studio del restauratore bresciano Leonardo Gatti, è nata dall’esigenza di esporre questa importante opera alla mostra dedicata alla Madonna e alle immagini miracolose della Valle Sabbia, in programma in occasione delle decennali di Sabbio Chiese, tra settembre ed ottobre del 2023, organizzata dall’amministrazione comunale su iniziativa del sindaco Onorio Luscia e dal comitato per le decennali, presieduto dall’assessore Claudio Ferremi.

La scelta delle preziose opere, è curata da un comitato scientifico composto dal funzionario della Soprintendenza di Brescia Angelo Loda, da Andrea Crescini, Alfredo Bonomi e Michela Valotti. Il dipinto, come ci spiega Gatti, presso il cui laboratorio l’opera è stata trasportata, appare in condizioni di degrado avanzate.

Evidenti sono le tracce, anche grossolane, di un tentativo di restauro eseguito nella prima metà del secolo scorso. La tela, oltre a presentarsi molto sporca, mette in evidenza numerose lacune, strappi e varie pezze sul retro, non che tracce di vecchie ed estese ridipinture che impediscono la corretta lettura cromatica dell’opera, oggi appiattita dagli imbratti superficiali.

Il telaio ligneo, di forma centinata, è stato anch’esso riparato grossolanamente il secolo scorso, e non appare recuperabile. Dopo l’approvazione dell’Ufficio Beni culturali della Curia bresciana, e della Soprintendenza, si è dato il via all’operazione di restauro, che si protrarrà per alcuni mesi. La spesa per l’intervento, ci spiega il parroco don Paolo Morbio che si prevede lungo e complesso, è stata in parte coperta da una sostanziosa offerta elargita dalla Fondazione della Comunità Bresciana.

Un’iniziativa che permetterà di recuperare un altro frammento della storia locale, in attesa di trovare gli ingenti fondi necessari al restauro dell’apparato decorativo della splendida chiesa parrocchiale, che oggi versa in condizioni di degrado avanzate.

REDAZIONE 31 ott 2022 08:56