Una petizione per le acque
Una petizione per salvare le acque bresciane del fiume Chiese e del lago d’Idro. Questa l’iniziativa presentata lo scorso 14 marzo dall’Associazione Amici della Terra Lago D’Idro e Valle Sabbia e da Legambiente Lombardia, con l’obiettivo di arrivare ad una gestione coordinata dell’intera asta dei 130 km del fiume Chiese
Fiume Chiese
Una petizione per salvare le acque bresciane del fiume Chiese e del lago d’Idro. Questa l’iniziativa presentata lo scorso 14 marzo dall’associazione Amici della terra lago d’Idro e valle Sabbia e da Legambiente lombardia, con l’obiettivo di arrivare ad una gestione coordinata dell’intera asta dei 130 km del fiume Chiese. Il corso d’acqua tocca in totale 24 comuni tra Trentino e Lombardia e secondo il piano di Tutela delle Acque, attualmente ancora in fase di approvazione, non registra un livello di qualità ottimale. L’intento di questa petizione è dunque quello di salvaguardare il deflusso minimo vitale, ossia la quantità d’acqua necessaria per garantire il mantenimento delle caratteristiche morfologiche, idrologiche e idrauliche di tutto il fiume e, per quanto riguarda il lago d’Idro, di valorizzare i suoi livelli vitali. La denuncia parte dal presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto: “Lo stato ecologico del fiume Chiese risulta ancora inadeguato nel suo tratto Lombardo e continua a presentare criticità legate soprattutto all’utilizzo eccessivo delle sue acque che, in alcuni tratti, vengono completamente depredate. Per questo è necessario definire l’insieme delle regole che presiedono all’utilizzo della risorsa idrica del bacino, con le finalità prioritarie di conseguire la razionalizzazione dell’uso dell’acqua e il recupero e la valorizzazione delle caratteristiche naturalistiche ed ambientali del lago d’Idro e del fiume Chiese”.
Gianluca Bordiga, presidente di Amici della terra lago d’Idro e valle Sabbia sostiene che sia fondamentale “istituire un ente paritetico che coordini la gestione dell’intero bacino sotto ogni aspetto”. Una soluzione che permetterebbe di ottenere un significativo risparmio idrico ed un controllo permanente sull’intera asta. In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 marzo, Legambiente e l’associazione Amici della terra lago d’Idro e valle Sabbia hanno lanciato via internet una raccolta firme affinché venga stabilita una gestione coordinata dell’intero bacino imbrifero, su tutta l’asta trentina e bresciana, per salvaguardare il deflusso minimo vitale in ogni tratto del corso d’acqua e per difendere i livelli ecosostenibili del lago d’Idro nel quale affluisce. All’interno della petizione viene inoltre segnalata la necessità di ammodernare i sistemi irrigui dell’area agricola irrigata grazie al Chiese che, oltre ad essere obsoleti, comportano un grande spreco idrico. Per quanto riguarda il lago d’Idro, la petizione chiede di rivedere il regolamento di gestione del lago, datato 2002, che prevede escursioni dei livelli fino a 3,25 metri verticali e di sollecitare il completamento delle reti fognarie e di collettamento e l’ammodernamento degli impianti di depurazione sull’intero bacino trentino e bresciano del fiume Chiese. Tutte le associazioni presenti sul territorio bagnato dal Chiese e tutti i cittadini “sensibili allo stato di salute delle acque” potranno firmare questa petizione. È possibile visionare il documento e firmarlo online sul sito change.org oppure sul sito salvailsuolo.it.