Un voto per recuperare il territorio e la salute
In vista delle prossime votazioni per il rinnovo del consiglio provinciale, in programma il 18 dicembre, "Le mamme del Chiese" fanno appello ai sindaci e agli amministratori.
La preoccupazione è infatti molto alta. “Cari sindaci, assessori e consiglieri dei comuni bresciani. La nostra provincia è una delle più inquinate d’Italia, una situazione che si è consolidata negli anni e le cui responsabilità sono varie – scrive il Comitato –. Molti dei nostri territori sono stati insultati da una miriade di discariche abusive o non sempre controllate a dovere. Le nostre industrie hanno avuto, e forse hanno ancora, il lasciapassare della politica per inquinare acqua, aria e territori. Una tra tutte la Caffaro, ma non è la sola ad aver creato, e a creare ancora oggi, condizioni ambientali inaccettabili per le popolazioni che abitano nei dintorni”. In effetti, secondo Arpa lo stato chimico delle acque lombarde superficiali è buono solo al 52%, mentre per quelle sotterranee al 38%. Non solo: molti comuni stanno infrangendo le norme europee per il trattamento dei reflui. “Lo stato ecologico, oltre che quello chimico dei nostri fiumi e laghi è sofferente – si legge ancora –. Lo sa bene la Regione Lombardia e ce lo ricorda l’Europa nella recente risposta all’interrogazione della Europarlamentare Eleonora Evi sulla questione nota a tutti del Depuratore del Garda”.
La soluzione del problema è ancora lontana. “Diciamo la verità: siamo stati, soprattutto negli anni passati, una provincia assente e distratta che non ha avuto cura e lungimiranza per il territorio che gli era stato affidato – suonano critiche le parole del Comitato “Le mamme del Chiese” –. Abbiamo apprezzato il recente sforzo della Provincia nel dare ascolto al territorio sulla questione della depurazione del Garda, anche se la posizione assunta riteniamo sia insufficiente. La norma per cui i depuratori debbano essere costruiti in un territorio che li utilizza è sacrosanta, è il principio minimo di convivenza a suggerirlo. Ma, dobbiamo dirlo, ci aspettavamo di più: se vogliamo che cambi la percezione comune del territorio, come risorsa unica e imprescindibile, da proteggere e salvaguardare per i nostri figli, la provincia dovrebbe coinvolgere e ascoltare maggiormente chi vi abita fornendo criteri e stabilendo principi utili e condivisibili. Dobbiamo responsabilizzarci tutti su come gestire le nostre acque, il nostro territorio, la nostra aria. Non si può pensare ulteriormente di scaricare alcunché nella casa del vicino, anche se comprendiamo che alcuni rifiuti speciali richiedano una gestione sovraterritoriale”.
Ecco perché allora il Comitato richiede a sindaci, assessori e consiglieri comunali della provincia di Brescia di votare in coscienza il candidato, “pensando che state affidando a quella persona una quota parte di responsabilità nella gestione di beni comuni preziosi che sono la nostra terra, la nostra acqua, la nostra aria, quella con cui i nostri, i vostri figli si troveranno a fare i conti – conclude il Comitato –. Siamo tutte stanche di vivere con la chimica nel piatto e la prospettiva di farmaci lì accanto. I nostri veri bisogni e i nostri sogni sono semplici: chiediamo persone oneste, competenti e trasparenti, che non seguano giochi di potere, ma la precisa volontà di porre fine a questa indegna situazione certamente difficile da recuperare in fretta. Riprendiamoci il territorio e con esso la salute. Facciamo muro contro le intromissioni, le pressioni indebite, che non mirano al bene del nostro territorio”.