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Odolo
di ROBERTO FRUGONI 05 lug 2021 08:30

Un progetto più che ambizioso

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di restauro delle facciate esterne della chiesa di Santa Maria Nascente a Cagnatico, piccola borgata del comune di Odolo. La chiesa, costruita nel XVI secolo, è stata poi rimaneggiata e decorata nel corso del XVIII secolo. L’edificio presenta una semplice facciata con tetto a capanna, pesantemente rimaneggiata nel secolo scorso; durante tale intervento è riemerso un lacerto d’affresco raffigurante la Madonna orante, che è stato collocato in una lunetta al di sopra del portale. Il restauro, affidato alle sapienti mani dello staff del restauratore bresciano Leonardo Gatti, prevede il recupero di tutte le superfici esterne della chiesa, della sacrestia e del grazioso campanile. Dal punto di vista tecnico si provvederà al risanamento delle murature, alla cucitura delle fessurazioni e al ripristino delle cromie originarie testimoniate da una cartolina del 1910.

L’apparato. L’ambizioso progetto di recupero, interesserà in seguito anche l’apparato decorativo interno, più volte manomesso, e anch’esso in condizioni di degrado avanzate. I lavori di progettazione e pianificazione, curati dall’arch. Andrea Minessi, secondo le indicazioni dell’Ufficio diocesano dei Beni Culturali, e della dottoressa Anna Maria Bassobert per la Soprintendenza, sono ad oggi sempre stati seguiti con attenzione dalla popolazione della borgata, che negli ultimi anni ha attivamente collaborato con il parroco don Gualtiero Pasini (recentemente trasferito a Villanuova), per poter finalmente recuperare questo piccolo ma prezioso scrigno d’arte locale. La raccolta di fondi, ad oggi non ancora completata, è stata curata dagli infaticabili Luca Mora e Augusto Carli, con il supporto del geometra Pierluigi Tononi e della signora Antonietta Eccomelli. I lavori, che proseguiranno alacremente per tutto il corso dell’estate, sono iniziati in questi giorni sotto la direzione dell’architetto Raffaella Giaretta, e la supervisione della nuova responsabile di zona della Soprintendenza, dottoressa Camilla Rinaldi. Un progetto apparentemente semplice, ma che nasconde parecchie insidie, ci spiega Gatti, che speriamo di concludere, almeno esternamente, entro la festa patronale del 8 settembre. Le superfici esterne della chiesa e il campanile sono, infatti, ricoperte da uno strato di sporco ed untume, mentre nella parte bassa l’umidità di risalita ha provocato danni anche alle pareti interne. Numerose sono, infatti, le crepe, i sollevamenti parziali dell’intonaco, e i vecchi rappezzi.

ROBERTO FRUGONI 05 lug 2021 08:30