L'originario splendore della Madonna del Visello
Un fine settimana, quello passato, ricco di devozione, di fede, di fraternità, quello vissuto dalla comunità di Preseglie per festeggiare il restauro della teca della Vergine dormiente, per i presegliesi più conosciuta come la Madonna del Visello. Il restauro, operato da Leonardo Gatti e dal suo team, finanziato da Fondazione della Comunità Bresciana e da un parrocchiano, durato alcuni mesi, era volto a trattare la struttura della teca un po' deteriorata dal passare del tempo e dalla delicatezza della statua stessa. Terminato l'intervento ha visto fatto il debutto sabato sera con la recita del rosario e la Santa Messa, presieduta dal parroco, don Nicola Signorini, che ha ricordato "quanto la Vergine dormiente sia nel cuore dei presegliesi ma che al tempo stesso ci deve portare a Cristo perché lei stessa è diventata la prima discepola del Figlio".
In serata, poi, si è tenuta un'elevazione musicale dal titolo "Per Te o Madre" a opera di Sara Piceni, soprano, e Francesco Salvadori organista. Gli artisti in opera hanno guidato una rosa di canti e sonate alla Vergine con pezzi classici e altri più elaborati. Domenica, nuovamente, il salterio alla Vergine e la Messa presieduta, dal curato don Omar Zanetti, ricordando anche lui che " la figura di Maria è e deve vivere nella vita di fede del cristiano perché ci è di esempio e di guida al Cristo risorto".
Prima della benedizione c'è stato anche il saluto del sindaco, Vania Girelli, che ha rimarcato riservato dai presegliesi alla Vergine del Visello.Il tutto si è poi concluso nella fraternità del pranzo comunitario allestito all’oratorio.
Unico e singolare nel suo essere è il gruppo scultoreo del Visello che rappresenta il transito della Vergine Maria (raccontato in un Vangelo apocrifo) prima di essere assunta in Cielo: "Lei" in una teca dorata, vestita come una regina, finemente intagliata e decorata, pare essere uscita da una bottega veneziana su ispirazione orientale; a farle da corona dieci statue seicentesche, a grandezza quasi naturale, raffiguranti i dieci apostoli.