Premio Palladio all'ospedale di Gavardo
Assegnato il premio Palladio, per il "difensore del Garda", all'ospedale di Gavardo, in prima linea per affrontare la pandemia
La Confraternita del Groppello, dopo un anno di stop, ha potuto nuovamente assegnare il premio Palladio. Istituito nel 2014 è destinato a premiare personalità importanti per il contesto gardesano che avessero promosso e difeso il territorio. Il nome, suggerito da Attilio Mazza, uno dei fondatori della storica associazione, richiama un articolo scritto da D'Annunzio per ringraziare il sindaco di Maderno Giovanni Battista Bianchi che gli aveva offerto in dono il Serraglio. Il sindaco veniva nominato 'palladio', cioè difensore del Garda. "Non abbiamo avuto nessun dubbio nell'assegnare il premio all’ospedale di Gavardo - spiega il presidente della Confraternita, Massimo Piergentili - in prima linea nell’affrontare la pandemia da Covid-19 nel nostro territorio. A ognuno dei sanitari va tutto il nostro ringraziamento e la nostra stima, per aver fatto fronte a un male di portata globale che ha colpito, talvolta purtroppo portato via, anche alcuni dei nostri confratelli e figure rilevanti nella produzione vitivinicola del Garda". Il premio consiste in una scultura di Glauco Maccari, allievo del maestro Agostino Ghirardi, professore storico dell’Hdemia Santa Giulia di Brescia. L’opera di Maccari è di un’eloquenza straordinaria e mette in evidenza il valore della solidarietà più estrema: quella di un operatore sanitario in prima linea nella pandemia, pronto ad aiutare il prossimo. La figura, sotto forma di un busto, è analizzata nella sua doppia veste, quella esteriore e quella dell’interiorità racchiusa dentro una sorta di armatura, che lo protegge e gli dà la forza di affrontare le difficoltà e i rischi del lavoro in situazioni così estreme. Ricordiamo che la Confraternita del Groppello è nata nel 1970 con lo scopo di esaltare il buon vivere civile e la buona educazione, valorizzare il territorio della Valtenesi, tutelare e far conoscere il vino Groppello, insieme ad altri prodotti della zona, contribuendo alla riscoperta anche di antiche ricette locali e alla diffusione dell’enogastronomia italiana.
