Mura: la bella Pieve ritrovata
La bellezza del paese che la ospita, le montagne frastagliate che le fanno da cornice e da sfondo, la rendono ancora più imponente e bella. I secoli, però, sono passati anche per la Pieve di Mura. È situata su un poggio, che non solo domina il paese sottostante con le sue frazioni (Posico, Olsano, Veriano e Olsenago), ma è ben visibile da molte parti del “Savallese” e della Pertica Alta, per evidenziarne l’importante ruolo avuto nella storia religiosa e civile della zona per molti secoli, a partire dalla nascita delle Pievi. Serviva una cura approfondita e globale della Pieve. L’importante costo dell’opera ha trovato l’appoggio di molte realtà: la Fondazione Comunità bresciana (attraverso il “Bando Emblematici provinciali 2018” dedicato alla valorizzazione e alla rigenerazione dei beni comuni); la Regione Lombardia; l’Amministrazione Comunale di Mura; alcune aziende del territorio e, infine, la popolazione murense. Senza l’apporto, la sensibilità e la generosità di tutte queste realtà l’operazione non sarebbe stata possibile e sostenibile. I lavori sono terminati, ma per l’inaugurazione ufficiale aspetteremo tempi migliori vista la situazione sanitaria del Covid-19 ancora in corso. I promotori del restauro con la guida del parroco, don Marco Iacomino, ritengono che questa opera di ristrutturazione abbia rinsaldato legami solidaristici nell’intera comunità, proprio partendo dalla valorizzazione di questo splendido edificio monumentale che è stato sempre il cuore pulsante e centro aggregante dell’intera popolazione oltre che un simbolo vero e proprio di identificazione. I lavori di restauro-risanamento, iniziati nel Giugno 2019, hanno interessato il rifacimento del tetto, la realizzazione dello scannafosso per evitare l’umidità di risalita, il restauro esterno e il consolidamento della torre campanaria.
La storia. La chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, che ha soppiantato la più vetusta Santa Maria della Corna, venne edificata negli anni tra il 1693 e il 1706; nel 1715 veniva consacrata. Nella sua maestosità barocca, è considerata tra le più belle della Valle Sabbia. Stupiscono le enormi proporzioni dell’edificio rispetto alla modesta grandezza dell’abitato murense. Lunga ben 63 metri e larga 23,5 metri, gareggia per vastità ed armonia con la parrocchiale di Bagolino anche se questa è più “trionfante”. La struttura esterna si slancia leggera, grazie soprattutto all’alternarsi di chiari e di scuri, data dagli arconi che smuovono le superfici, alla presenza degli eleganti portichetti laterali e all’armonia compositiva di tutto l’insieme. La facciata pulita e lineare è scandita da paraste. Nella parete nord-est della costruzione troviamo l’elegante struttura della torre campanaria. Essa venne realizzata nelle forme attuali tra il 1796 e il 1809, anno in cui fu approntato il castello delle campane.