In festa per i patroni Ermolao e Acacio
Nonostante la pandemia in atto, venerdì 8 maggio Bedizzole celebra i propri santi patroni Ermolao e Acacio
Nonostante la pandemia in atto, venerdì 8 maggio Bedizzole celebra i propri santi patroni Ermolao e Acacio. Oltre a santo Stefano protomartire, al quale è dedicata la splendida parrocchiale, a vegliare sugli abitanti anche la coppia di santi le cui spoglie sono custodite nell’altare laterale della “Comunità”. Celebrazioni quest’anno possibili grazie alla tecnologia: venerdì 8, le Messe dall’altare dei “Martiri” verranno trasmesse alle ore 8.30 e 20.30 sulle frequenze via radio 94 MHz e sulla pagina Facebook dell’Oratorio. Alle 20.30 è rivolto alla popolazione l’invito a mettere un lumino sulle finestre di ciascuna abitazione per rendere visibile la comunione dei fedeli. È un legame particolare quello che unisce Bedizzole alla venerazione di questi martiri: una forma speciale di manifestazione della fede che ha origini lontane. Ermolao, sacerdote, in vita profuse amore e attenzione per Cristo nell’anima di Pantaleone, facendone un giovane cristiano pronto a morire. Acacio, centurione romano, fu accusato di essere cristiano e, dopo aspre torture, fu decapitato a Bisanzio. Si narra che le reliquie di questi santi arrivarono a Bedizzole nella seconda metà del 1600, quando l’arciprete Benaglio ricevette nel 1676 le reliquie dei martiri come dono da mons. Pausanio, prefetto in Vaticano della Congregazione dei Riti. Recatisi in Curia ad accogliere tale dono, le reliquie furono approvate dal vescovo Giorgi facendo ingresso nella parrocchiale l’8 maggio di quell’anno: per opera di orafi locali, i resti sono custoditi in una teca dal braccio argentato, impugnante una palma, segno del martirio.