I ragazzi e il campo dell'oratorio
Nella località Fobia i ragazzi che fanno parte del Gruppo Sportivo Oratorio di Treviso Bresciano chiedono con una lettera di presentazione una piccola offerta per sostenere la società di calcio del paese e ristrutturare il centro sportivo parrocchiale. Lo fanno per il paese, per loro e per tutte le generazioni che verranno. Vorrebbero creare un luogo accogliente e ricreativo di svago e di socialità, perché questo paese appoggiato sulle Prealpi con vista mozzafiato sul Lago d’Idro non sia solo un posto dove trovare turisti senza bussola che chiedono informazioni sulla strada da percorrere. Treviso Bresciano non è solo un paese di ottocento anime. Vanta un Forte militare della Prima guerra mondiale, nella zona di Valledrane, che, rivolto verso Ponte Caffaro, vegliava sul confine. Nella seconda metà del Novecento Treviso Bresciano era un posto turistico molto frequentato, quando le famiglie si accontentavano dei posti di casa nostra per trascorrere le vacanze. Qui c’erano diversi alberghi e la domenica non si trovava un posto libero per mangiare; c’erano anche la colonia per i bambini figli dei dipendenti dell’Om, la colonia delle Suore di Maria Bambina e un sanatorio infantile per i bambini con problemi polmonari. “L’aria era fina da questi parti” dicevano. Ora sale un po’ la malinconia per i tempi che furono e per le strutture fatiscenti erose dallo scorrere del tempo. Ecco perché questa iniziativa di solidarietà riveste ancora più valore. Matteo Cafaro è uno dei ragazzi che sta sostenendo la causa. Treviso Bresciano non sarà Parigi ma “val ben un’ offerta, anche modesta”.